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C'era una volta Massimo Rossi sindaco...

Fermo | Oggi c’e, invece, il Massimo Rossi Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, che appare completamente cambiato nell’approccio alle esigenze, alle scelte ed alle decisioni condivise da intere comunità locali

di Andrea Zaccarelli*

 
 
C’era una volta il Massimo Rossi Sindaco - di una bellissima cittadina rivierasca dal nome accattivante e dalla grande tradizione turistica, Grottammare - che si faceva apprezzare per il suo coraggio a vantaggio della sua comunità: ricordiamo con quanta passione difese le sue scelte per lo sviluppo commerciale della città, per la riqualificazione del centro storico, per criteri più equi nell’adozione del Piano per l’Assetto Idrogeologico (scagliandosi apertamente contro la “sua” Regione).
 
Oggi c’e, invece, il Massimo Rossi Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, che appare completamente cambiato nell’approccio alle esigenze, alle scelte ed alle decisioni condivise da intere comunità locali, tanto da inveire con una violenza verbale inaudita contro coloro che non la pensano come lui.
 
Mi riferisco alle sue recenti esternazioni sul tema Provincia di Fermo rilasciate in occasione della Festa di Liberazione.
 
A dar retta alle sue parole sembra un martire incompreso che si fa in quattro per il Cantiere Provincia ma rimane puntualmente inascoltato, come Cassandra. Caro Di Ruscio, come ti sei permesso di non andare al confronto sul tema che si è svolto a Porto San Giorgio? come ti permetti di far crescere la tua città senza il mio placet? Caro Cesaroni, come ti permetti di parlare di viabilità del territorio o del futuro dell’industria del Fermano? Questo il messaggio che sembra trasparire dalle sue parole. Allora sorge un dubbio: ma come mai quando parla Rossi di certi temi – viabilità, sviluppo del territorio, industria – c’è sempre qualcuno che si arrabbia? Solo “un gioco finalizzato alla campagna elettorale” o c’è dell’altro?
 
Propendiamo per la seconda ipotesi e cerchiamo di spiegarlo. Il pulpito da cui viene la predica non ci sembra del tutto credibile. Basti pensare allo storico disimpegno della Provincia di AP per la realizzazione delle rotatorie del casello A14 di Fermo-Porto San Giorgio, realizzate con i soldi e la caparbietà dei due Comuni; ai tanti incidenti stradali che hanno convinto la Provincia a realizzare, dopo tanti morti e tanti anni di attesa, la rotatoria di S. Marco Paludi, agli ostacoli sempre nuovi che si frappongono alla realizzazione della variante alla discesa del Ferro, in barba ai cittadini di tutto il Fermano che da anni aspettano un collegamento veloce dall’oltretenna al capoluogo, ai 500.000 Euro stanziati dalla Regione per il collegamento Mezzina-Val d’Ete che non si sa che fine hanno fatto.
 
Ma come, il bravo Sindaco di ieri non si ricorda più dei problemi del suo territorio? non sa più che i Sindaci e le comunità locali sanno davvero cosa serve per risolverli? E come mai valuta poco impattante l’ampliamento dell’autostrada attuale e miope la scelta – condivisa dalla stragrande maggioranza dei Comuni – dell’arretramento? Non si ricorda di quanti danni hanno fatto le gallerie dell’A14 alla sua Grottammare? Non crede antistorico e pericoloso insistere ad incrementare la presenza di infrastrutture lungo la fascia costiera (A14+Ferrovia+S.S.16), cosa di cui i cittadini dei territori interessati hanno piena consapevolezza? Non sa che a Fermo, sinora, gli interventi di miglioramento della viabilità come bretelle e rotatorie sono stati realizzati con i denari del Comune o con quelli di qualche privato che ha pagato al posto della Provincia? che da anni non si vede un centesimo dalla medesima? Ma no, forse, come sempre, è tutta colpa “delle forze di centrodestra che governano la città di Fermo” e di “una parte dei cittadini del territorio” che si divertono ad ostacolare il Presidente.
 
A proposito, a quali cittadini si riferisce? forse a quelli di serie B che non vengono coinvolti nelle iniziative propagandistiche dell’Amministrazione Provinciale, come ad esempio i Sindaci, che devono partecipare a convegni e conferenze preconfezionate in salsa ascolana, senza poter dare un contributo preventivo e sinergico? Caro Rossi, continuiamo a stimarla come sempre, ma ci permettiamo, con grande umiltà di darLe un suggerimento: la smetta di bacchettare i Sindaci non allineati e coperti dietro di Lei e cerchi di ascoltarli un po’ di più, come Lei stesso pretendeva qualche anno fa; nella vita, lo sa bene, c’è sempre da imparare, anche dagli scolaretti...
 
*assessore all'urbanistica comune di Fermo

07/09/2005





        
  



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