Le scrivo in merito all'articolo del 6 settembre scritto dal sig. Merli e dal sig.Damiani (solo omonimia) riguardo al problema dell'assenza del bar,di un edicola e del bancomat all'interno dell'Ospedale di San Benedetto. Si è posta l'attenzione sul fatto che alcune "promesse" non siano state mantenute e che di una gara d'appalto non se ne sa più nulla. Io volevo da
parte mia aggiungere che ritengo irrispettoso nei confronti di chi, purtroppo, si trova già nella situazione penosa di dover sopportare i problemi, le lungaggini e i disagi che vi sono all'interno della nostra struttura ospedaliera, non concedere almeno la possibilità di poter usufruire
di servizi minimi che ormai sono presenti in qualunque luogo pubblico (e civile).

Mi chiedo se coloro che devono risolvere questi problemi abbiano mai dovuto assistere dei malati ricoverati in ospedale per un periodo medio-lungo. A me è capitato circa un mese fa e Le assicuro che, ciò che al di fuori può sembrare banale (ad esempio un caffè o un panino),può diventare importantissimo quando sei vicino per 8/10 ore ad un tuo caro costretto a
letto e hai solo 5 minuti di tempo per allontanarti dal suo capezzale perchè hai fame o vuoi bere (ricordiamoci che nei mesi estivi la vita in ospedale diventa un inferno,se non lo è già normalmente).

In momenti di sofferenza, come quelli che si possono vivere quando si è costretti a stare in un ospedale, anche un buon caffè o una rivista da sfogliare possono far distrarre sia chi è ammalato che la persona che lo assiste. Evidentemente, però, ci sono persone che della sofferenza non hanno alcun rispetto.