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“La Sanita. Per Tutti”. Al dibattito è intervenuto l’assessore regionale Almerino Mezzolani

Ascoli Piceno | La pioggia non ha bloccato la festa dell’Unità ad Ascoli Piceno, al dibattito è seguita l’apertura degli stand gastronomici. Spettacolo musicale con gli Anomalia e i Nemesi

di Federico Biondi


Quale tipo di Sanità pubblica (area vasta, ospedali specializzati, ospedale unico) per gli abitanti della Regione Marche è ancora da individuare, comunque una cosa è certa, le strutture e i servizi ospedalieri saranno riorganizzati per far quel salto di qualità che condurrà la Sanità marchigiana ad una più alta efficienza, affidabilità e funzionalità per i cittadini. Questo è ciò che emerso dal primo incontro dibattito in programma alla festa dell’Unità di Ascoli Piceno.

L’assessore Regionale Almerico Mezzolani parla di realizzare una Sanità al passo con i tempi che riesca a espletare tutti quei servizi necessari per una società moderna, quindi i complessi ospedalieri non solo come luogo dove curarsi ma soprattutto un luogo dove prima è necessario prevenire, poi curare e poi riabilitare il paziente. In questa catena di eventi le strutture sanitarie devo lavorare in sinergia per dare quel servizio socio sanitario necessario per far della sanità marchigiana un proverbiale esempio di come si possa amministrare il bene pubblico.
 
Quello che è importante per l’assessore regionale è incorporare e integrare i servizi per non disperdere risorse ed evitare diseconomie, cosa che tra l’altro va anche contro gli interessi del cittadino e come evidenzia Mezzolani, al centro della riforma sanitaria c’è il cittadino e importantissimo sarà il ruolo degli operatori sanitari (tecnici e paratecnici) i quali saranno valorizzati per dare vitalità al sistema.
 
I tecnici potranno, secondo l’assessore, indicare in quale direzione potrà andare la riforma della sanità marchigiana, in quale strada immettersi per raggiungere un’efficienza operativa. In questa ristrutturazione complessiva gli amministratori locali (i politici) invece dovranno analizzare i comportamenti sociali nelle varie realtà regionali, per capire quali sono i bisogni dei cittadini e quindi ascoltarli proprio perché al centro della riforma c’è il cittadino.
 
Il vice presidente della provincia Emidio Mandozzi interviene e ricorda che la Sanità va governata con scelte chiare e non è più tempo di esperimenti comunque auspica che i sindaci delle varie realtà provinciali si incontrino ed entrino nella discussione (conferenza dei sindaci) per un’azione culturale e promotrice, un contributo per la stesura della riforma della sanità che altrimenti sarà fatta da Ancona.
 
Il medico ospedaliero Corrado De Marzi moderatore dell’incontro e che ha introdotto l’argomento è d’accordo con l’assessore regionale e fa presente che per gestire il mondo sanitario c’è bisogno di una azione corale, coinvolgente e coraggiosa. L’assessore lo sa bene che una forza progressista deve affrontare le problematiche altrimenti è travolta dai tempi e le esigenze che cambiano.  
 
Ma quale  modello sanitario per le Marche? Il giornalista del Corriere Adriatico Mario Paci invitato per l’occasione, tra i quesiti rivolti all’assessore domanda quale prospettive per cittadine di Amandola e in particolare cosa vuol dire modello di sanità integrato per le realtà montane. L’assessore con tono deciso ricorda che la riforma valorizzerà le strutture sanitarie delle realtà territoriali.
 
Quindi non ci sarà una riforma contro i cittadini che al contrario dovranno partecipare al dibattito sulla nuova organizzazione regionale, quindi rimarranno ad Amandola i servizi basilari, magari con qualche servizio ospedaliero in più se è possibile senza sbilanciare il sistema, ma per interventi specifici l’utente dovrà rivolgersi a strutture regionali più grandi dove magari è stato creato un centro di eccellenza.

08/09/2005





        
  



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