Prendiamo atto, da quanto pomposamente dichiarato in questi giorni, che la maggioranza consiliare avrebbe ritrovato l’unità. Ne prendiamo atto così come avevamo preso atto delle pesanti dichiarazioni rilasciate su tutti i quotidiani da parte di alcuni autorevoli esponenti del centrodestra. Non le avevamo inventate noi ma, ovviamente, le avevamo riprese poiché confermavano in maniera cruda e chiara quanto da tempo veniamo denunciando in ordine ad alcune questioni in materia urbanistica e quelle riguardanti la gestione delle società comunali.

Rispediamo pertanto al mittente, cioè allo stesso sindaco, le accuse di essere “accecato dall’odio”, se in queste settimane non ha “visto” le continue esternazioni provenienti dalla sua stessa maggioranza consiliare che evidenziavano un malessere ed uno scontento su questioni importanti e delicate – altro che raffreddore! - che non potevano essere sottaciute e per le quali non può essere incolpata l’opposizione, rea, secondo Di Ruscio, di averle amplificate. Basta rileggerle e rileggere i verbali degli ultimi consigli comunali per averne la prova. Oppure spiegare perché viene effettuata una riunione di una parte della maggioranza escludendo le liste civiche.
Siamo restii a credere a questa ritrovata unità del centrodestra in nome di non si sa che.

Ma questi, appunto, sono problemi del centrodestra che non interessano più di tanto.

Interessa invece ricordare che questa città ha bisogno di una guida politica per affrontare la complessità dei problemi locali e territoriali e per svolgere a pieno titolo il ruolo di città capoluogo. In questi anni Fermo ha smarrito questo ruolo per colpa di un sindaco sempre più chiuso nelle sue questioni di campanile, dall’atteggiamento conflittuale e poco costruttivo. Un sindaco spesso solo, che si vanta pubblicamente di esserlo essendo circondato, a suo dire, da collaboratori non all’altezza della situazione.

Il centrosinistra non intende affidarsi al “superuomo”. Per questo ha il dovere e la responsabilità di mettere in campo una nuova proposta politica, culturale e progettuale ed uno stile opposti a quelli offerti da Di Ruscio in questi anni, attraverso la partecipazione democratica e mediante amministratori che abbiano la capacità, la passione e lo slancio necessari per affrontare le tante questioni che interessano realmente i cittadini preoccupati per l’occupazione dei loro figli, per la crisi ormai strutturale di alcuni nostri comparti, per le scelte in materia di sviluppo economico, per le complesse difficoltà del comparto sanitario e per quelle inerenti le infrastrutture di questo territorio e del suo capoluogo di provincia.

 

*segretario dell'Unione Comunale Ds