Nella consueta opera di vigilanza sul territorio gli uomini del Commissariato di San Benedetto agli ordini del Dott.Fischetto sono giunti alla scoperta di un covo in Via Del Cacciatore a Porto d'Ascoli. Qui, dopo attenta osservazione, ci si è resi conto che nell'appartamento in questione avvenivano strani andirivieni ad opera di due individui poi risultati extracomunitari e clandestini.

Da una irruzione nei locali con successive perquisizioni sono state rinvenute sette dosi di eroina e tre di hashish, tutte preconfezionate e pronte allo spaccio. un bilancino da trasporto per pesare le dosi, contante per circa 170 euro , somma raccolta con il commercio delle sostanze e almeno una mezza dozzina di carte telefoniche internazionali per quattro cellulari, anch'essi sequestrati. Non si escludono pertanto contati tra l'Italia e possibili rifornitori esteri. Anche questo è attualmente materia al vaglio degli inquirenti.

La cosa più strana sono tuttavia il rinvenimento di enormi trapani per uso industriale , alcuni dei quali di un modello usato per “demolizione”. La ragione della loro presenza può solo essere attribuita al fatto che gli stessi sono stati rubati in uno o diversi cantieri edili per essere poi dati “in pegno” nell'acquisto della droga. Gli utensili, tutti muniti di regolare custodia, accessori, libretto delle istruzioni si trovano al momento custoditi presso il Commissariato di Polizia di San Benedetto. E qui possono essere richiesti dai legittimi proprietari dietro opportuna documentazione.

Per quanto riguarda gli autori dell'attività illegale essi sono al momento rinchiusi nel carcere circondariale di Marino del Tronto. La denuncia è “detenzione a fini di spaccio di stupefacenti in concorso tra loro”. Essi sono ; Muhammed Sala, egiziano del '79 e Abdallah Ben , tunisino del '72. Entrambi già colpiti da provvedimenti di espulsione. Il primo dal questore di Agrigento. Il secondo da quello di Ascoli Piceno che aveva precedentemente respinto una domanda di permesso di soggiorno come rifugiato politico dello stesso.

Dal rilevamento delle impronte al primo soggetto sono stati attribuiti ben sette “alias” ovvero sette diversi nomi con i quali ha commesso altrettanti reati in giro per l'Italia, sempre connessi allo spaccio e ricettazione. Mentre al secondo soggetto ne sono stati attribuiti addirittura dieci; che ha seminato in tutta Italia nell'espletamento della sua attività illegale. Per i due, una volta usciti dal periodo di detenzione si prospetta l'espulsione immediata dal territorio nazionale.