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L’acqua della sorgente Azzurra di Arquata del Tronto va imbottigliata? La parola ai tecnici

Arquata del Tronto | Intervista ai vertici del CIIP il presidente Nigrotti e il direttore Calcinaro in occasione della celebrazione per il 50° anniversario dell’Acquedotto del Pescara.

di Stefania Mistichelli

Imbottigliamento sì, imbottigliamento no. Mentre Arquata del Tronto festeggia con gioia il 50° anniversario della costruzione dell’Aquedotto che da Arquata porta acqua buona e pura direttamente nelle case di tutta la Provincia ascolana, la questione dell’imbottigliamento rischia di offuscare la celebrazione. Da un lato il Sindaco di Arquata Petrucci che chiede con veemenza che si superi l’empasse e che la Provincia dia una risposta sulla concessione dello sfruttamento della sorgente, dal lato la il presidente della Provincia Rossi che dichiara di non aver prolungato artificiosamente i tempi ma di aver chiesto solo i pareri doverosamente necessari per la legge.
Noi siamo andati a chiedere un commento sull’evento commemorativo ma soprattutto un parere tecnico ai vertici del CIIP, e in particolare al suo presidente Nigrotti e al direttore Calcinaro.

Presidente Nigrotti, questa celebrazione ha un valore particolare per il nostro territorio.
È una celebrazione importantissima, sia perché ricordiamo un’opera che è stata veramente eccezionale per la grandiosità, per l’impegno che ha comportato, per le difficoltà che hanno superato all’epoca. I nostri predecessori hanno dimostrato una tenacia e una forza d’animo enorme, perché c’erano delle spinte ad abbandonare il progetto e hanno dovuto lottare non poco per portarlo a termine. Poi è importante per tutti coloro che hanno lavorato: si parlava all’epoca di scavare gallerie nella roccia con i mezzi di cui disponevano, si è trattato davvero di una cosa eccezionale.

Direttor Calcinaro?
Dopo 50 si è voluta celebrare un’opera eccezionalmente importante per tutto il territorio e nel contesto italiano, perché 50 anni fa pensare ad un acquedotto che potesse portare l’acqua nelle case di un’intera Provincia era un sogno, e la lungimiranza di quegli amministratori ci ha consentito oggi di godere di questo preziosissimo bene. Quindi è sicuramente importante poterlo festeggiare e festeggiarlo insieme a coloro che hanno consentito di mantenere quest’opera in efficienza fino ad oggi, quindi con tutte le maestranza del CIIP spa.

All’ing. Calcinaro una domanda su questa polemica che ha rischiato di offuscare la festa: c’è un problema tecnico che impedisce l’imbottigliamento?
Un problema tecnico nel senso stretto della parola non c’è. Di fatto è vero quello che diceva il Sindaco Petrucci, cioè che per avere la concessione di sfruttamento di 10-15 litri al secondo della sorgente dei Monti Azzurri sono stati fatti e compiuti tutti i passi amministrativi previsti. Le conferenze di servizio con tutti i pareri degli enti preposti, non da ultimo l’ente parco, favorevoli. Quindi di fatto manca solo una riunione di Consiglio Provinciale per dare questa concessione e quindi poter partire con l’iter burocratico per istallare lo stabilimento e quant’altro. Di fatto problemi tecnici non ce ne sono, le problematiche sono solamente di tipo politico.

Quindi anche il progetto operativo CIIP sarebbe pronto se ci fosse questa “firma” della Provincia?
Sì, nel senso che noi stiamo andando avanti per produrre tutti gli atti necessari per la costituzione della società  e per l’investimento, per poter mettere le linee di produzione nello stabilimento stesso. Intanto noi stiamo facendo il progetto esecutivo per poter istallare i macchinari necessari per produrre le bottiglie.

A suo parere l’ulteriore consulenza chiesta dalla Provincia di cui parlava Rossi  è inutile?
No, io non so di cosa parlava il Presidente Rossi e non so a che cosa mira questa consulenza perché non conosciamo gli atti dell’Autorità di Bacino che dovrebbero essere stati rilasciati alla Provincia.

A proposito di impatto ambientale?
Per quanto riguarda l’impatto ambientale è già stato risolto il problema in sede di conferenza di servizi, in quanto era presente l’ente parco, le comunità montane, la Asl, l’Arpam, tutti organi che hanno già rilasciato pareri positivi, quindi sono stati già accertati, relativamente a quanto prevedeva la legge sia Regionale che Nazionale, tutti i pareri necessari per ottenere la concessione di sfruttamento. Stiamo parlando di quantità minime, si tratta di 15 litri al secondo; rispetto alle quantità presenti nel Fosso Cavone (oggi l’acqua che non preleviamo per l’imbottigliamento viene scaricata al fosso) è di fatto meno di un quarto.

Per i profani: 15litri/sec a quanta produzione di bottiglie corrisponde?
Questo è previsto nel nostro piano industriale dell’imbottigliamento. Riusciamo a garantire una produzione a regime, quindi passati i primi 5 anni di avviamento della produzione, di trecento milioni di bottiglie l’anno da un litro e mezzo.

Vendibili poi in tutta Italia con una rete di vendita?
È chiaro che l’investimento che vogliamo fare andrà fatto con un partner che garantisce la vendita e la commercializzazione, quindi deve esserci già una rete vendita, e questo è il vero problema di questo tipo di business: avere già una catena commerciale su cui vendere il prodotto.

E puntare sugli esercizi pubblici della zona?
Questo fa parte anche del nostro progetto, nel senso che noi vorremmo portare l’etichetta che dovrà essere studiata anche con l’ente parco come veicolo turistico a partire dalle nostre zone. Per questo si possono fare delle campagne commerciale mirate: certo che noi non vogliamo vendere l’acqua, che già i nostri utenti hanno, in bottiglia, questo non è il nostro scopo, ma l’imbottigliamento deve essere un motivo per incentivare il turismo nella nostra zona, questo sì, ma per questo utilizzeremo insieme agli enti preposti una campagna commerciale mirata.

La qualità dell’acqua è la stessa dell’Acquedotto o è diversa?
Quella della sorgente Azzurra è migliore, cioè ha meno calcio  e meno sali disciolti.

Presidente Nigrotti, un'ultima parola sulla questione?
L’iniziativa dell’impianto dell’imbottigliamento è nata prima del mio mandato, quand’era presidente l’Avvocato Speranza. Noi riteniamo che l’iter sia concluso, abbiamo ottenuto il permesso di ricerca, c’è stata la conferenza di servizi, tutti i soggetti interessati all’investimento sono stati ascoltati e hanno dato parere favorevole. Ora prendiamo atto delle perplessità della Provincia, tuttavia abbiamo manifestato la necessità di avere una risposta in tempi brevi perché noi dobbiamo presentare al Ministero delle attività produttive, che elargisce dei contributi su questa e altre iniziative, un progetto esecutivo. Inoltre dobbiamo essere in grado di trovare un partner del settore che si occupi dell’imbottigliamento, e quindi abbiamo necessità di avere risposte in tempi brevi, perché altrimenti rischiamo di essere fuori tempo massimo.

Quand’è la scadenza?
La scadenza cade a gennaio, perché vanno calcolati sei mesi dalla definitiva approvazione dei contributi. Il provvedimento di concessione è di luglio .

Questo il parere squisitamente tecnico dei vertici della CIIP spa. Ora non resta che aspettare che arrivi una risposta dalla Provincia, unico Ente in grado di mettere la parola fine sulla questione.


 

17/10/2005





        
  



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