Sono stati trovati oltre trenta manoscritti inediti del poeta e scrittore albanese Bashkim Hoxha, consacrato alla storia della letteratura etnica dopo il suo assassinio nella casa paterna a pochi chilometri da Pec, nel novembre del 1998. Il ritrovamento che e’ avvenuto ad opera del medico civitanovese Gino Zannoni curatore ed editore delle stesse, segna una svolta negli studi sull’autore kosovaro, definito da studiosi e critici uno dei maggiori esponenti della postavanguardia letteraria del Novecento. Gia’ autore di diversi titoli tra cui i romanzi «Spazio d’oriente» e

 

«Scroscia il fiume dopo la pioggia», Bashkim Hoxha aveva prodotto e gelosamente conservato altri testi letterari di analisi filosofica e linguistica. Gli editori che hanno curato la pubblicazione delle sue opere, per conto e sotto l’alto patronato dell’Accademia delle Scienze e delle Arti del Kosovo, finora rimaste sconosciute, hanno recuperato e proposto ai lettori una produzione letteraria che grazie alla loro conservazione e’ sopravvissuta alle razzie compiute dalle milizie serbe durante le quali, nel marzo del 1998, lo stesso poeta è stato ucciso insieme con dei familiari.

 

Dopo il ritrovamento di questi inediti, le Edizioni dell’Accademia di Pristina e coordinate dal Magnifico Rettore professor Alfred Bajrami della locale Universita’ che ne ha curato l’introduzione, hanno inteso pubblicare in Italia tutte le opere rimaste finora inedite, impegnandosi così a promuovere anche nel nostro Paese la sua produzione letteraria che oltre ad rappresentare un pilastro della letteratura kosovara è stato anche un testimone profondo del conflitto etnico di cui è rimasto vittima.