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"I neo-convertiti,ex, post rifondatori comunisti si sono appassionati alle Primarie all’amatriciana"

Ascoli Piceno | "Gli osservatori più attenti ed onesti non hanno omesso di evidenziare alcune grossolane taroccature compiute dagli apprendisti stregoni della democrazia partecipativa"

di Piergianni Orsini*

Con il debordante entusiasmo dei neo-convertiti, ex, post e rifondatori comunisti si sono appassionati alle loro Primarie all’amatriciana. In misura tale da generare involontaria comicità agli occhi degli osservatori più attenti ed onesti che non hanno omesso di evidenziare alcune grossolane taroccature compiute dagli apprendisti stregoni della democrazia partecipativa.
 
Mi cimenterò a riassumerle in 4 punti fondamentali, con buona pace del segretario piceno di Rifondazione Comunista, così fervente apostolo del Verbo Staliniano, dall’avere sconfessato di recente addirittura l’operato dell’On. Togliatti, il “migliore”, reo a detta del nostro, di eccessivo buonismo per via della amnistia post-bellica.
 
1°        Nelle Primarie propriamente dette, non a caso quelle dei nostri prodi, sono rimasticate da tradizioni solo ultimamente assimilate dagli ex seguaci di quello che Ronald Reagan definiva “l’impero del male”, il risultato per definizione, succede alla competizione e mai la precede.
Al contrario, nella frettolosa rivisitazione compiutane dall’apparato dell’Unione, comprendente alcuni dei pseudocompetitori,la proclamazione del vincitore ha inopinatamente preceduto lo svolgimento della gara: eredità di una tradizione, potremmo dire del ribaltamento delle fasi, per cui nei processi la sentenza era il bizzarro prologo del dibattimento.
 
2°        Vincolante nelle vere primarie è l’incontrovertibilità della leadership del candidato prescelto, in caso di successiva affermazione di questo nei riguardi dell’avversario, per l’intero arco della legislatura.
           
Faccia pure i debiti scongiuri il riproclamato leader dell’ex ulivo, ma la memoria non gli autorizza certo spensieratezza al riguardo, neppure nella migliore delle ipotesi di un’improbabile affermazione a scapito degli avversari dichiarati e legittimi della Casa delle Libertà.
 
3°        Riprendendo a comparazione la versione originale delle Elezioni Primarie (il maestro sconsiglia all’alunno di scopiazzare il compito del compagno esercitando così impropriamente la vista in luogo dello studio), si evidenzia come oltreoceano ciascun candidato sostanzi e corredi la propria proposizione con l’ausilio di un programma di governo.
           
Ci chiarisca per favore qualcuno, a sinistra del buon senso, le credenziali programmatiche dei 6 candidati con volto o senza della tornata elettorale del 16 ottobre, che hanno ispirato gli oltre quatto milioni di illuminati votanti.
 
4°        Ad ovest del Cremino, la scelta dell’aspirante leader riposa tranquillamente sull’esistenza di un sistema bipartitico in grado di avversare efficacemente il fenomeno della transumanza, ove, tanto per dire, l’esito delle Primarie non aggrado ai “competitors” sconfitti.
           
Purtroppo per gli unionisti di casa nostra, ad urne ancora aperte, si è già appalesata la ritrosia mastelliana ad accettare non già il risultato, ancora non noto, ma addirittura la liceità della distribuzione delle carte, pardon delle “schede”, da parte dei mazzieri in particolare alle latitudini “rosse” umbro-tosco-emiliane.
 
Per concludere. Se è vero che il buon giorno si vede dal mattino, quello di lunedì 17 è tato uno splendido risveglio per il centrodestra e per gli oltre quarantamilioni di italiani che non hanno accettato di farsi prendere in giro neppure alla modica cifra di un 1 euro.

*presidente del circolo destra di governo

19/10/2005





        
  



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