Sistema integrato per la gestione delle attività per la sicurezza: Seconda giornata
Offida | Agostini: mancano 1.400 milioni di euro per completare ricostruzione post-sisma
Convegno su rischio sismico di Offida
Millequattrocento milioni di euro. A tanto ammontano i finanziamenti necessari per completare la ricostruzione post-sisma. Lo ha reso noto Luciano Agostini, vice presidente della Giunta regionale, intervenendo al seminario di Offida sul rischio sismico. “Dal 2003 i finanziamenti – ha spiegato - sono bloccati a causa della crisi economica e dell’insensibilità del governo nazionale.
Noi però continueremo a insistere per avere i fondi necessari per terminare l’opera di ricostruzione”.
Nella seconda giornata dei lavori si è parlato soprattutto di prevenzione. Al riguardo gli esperti hanno ribadito che l’informazione è fondamentale per rendere consapevole la popolazione dei rischi in caso di catastrofi naturali. Il cittadino solo se adeguatamente informato sulla vulnerabilità del sistema urbano e del territorio può far fronte all’emergenza e diventare così il primo soccorritore di se stesso. In questa logica la Regione Marche ha aderito al progetto interregionale S.I.S.M.A. (Sistema integrato per la gestione delle attività per la sicurezza).
Obiettivo:confrontarsi con i partner dell’Europa sud orientale e con le Regioni limitrofe dell’Umbria, dell’Emilia Romagna e dell’Abruzzo per definire una strategia comune sulla prevenzione del rischi sismici nei centri storici A tale scopo verranno avviati studi per applicare innovative tecniche di intervento sulle infrastrutture urbane per mitigare gli effetti drastici dei terremoti. Altro obiettivo prioritario del progetto, finanziato dalla comunità europea, è la formazione di una cultura della protezione civile in grado di migliorare la conoscenza del territorio.
Una fase fondamentale del progetto è raccogliere e scambiare dati scientifici delle ricerche effettuate dai partner per creare una piattaforma digitale condivisa e finalizzata alla gestione informatica nelle diverse realtà. Inoltre il progetto prevede la creazione di un Osservatorio Permanente formato da esperti delle istituzioni e delle amministrazioni dei Paesi che aderiscono al SISMA.
La riduzione del rischio sismico nei centri urbani passa inevitabilmente attraverso la pianificazione urbanistica e la programmazione integrata. A tal proposito è fondamentale calcolare in maniera attendibile l’indicatore di rischio in caso di evento. “In generale – come ha precisato Alberto Cherubini, presidente del Comitato tecnico scientifico per la ricostruzione post sisma nelle Marche – un metodo efficace di lettura non può prescindere da alcune componenti quali l’assetto urbano, i servizi, le reti, l’attività economica e il valore della popolazione esposta”.
Noi però continueremo a insistere per avere i fondi necessari per terminare l’opera di ricostruzione”.
Nella seconda giornata dei lavori si è parlato soprattutto di prevenzione. Al riguardo gli esperti hanno ribadito che l’informazione è fondamentale per rendere consapevole la popolazione dei rischi in caso di catastrofi naturali. Il cittadino solo se adeguatamente informato sulla vulnerabilità del sistema urbano e del territorio può far fronte all’emergenza e diventare così il primo soccorritore di se stesso. In questa logica la Regione Marche ha aderito al progetto interregionale S.I.S.M.A. (Sistema integrato per la gestione delle attività per la sicurezza).
Obiettivo:confrontarsi con i partner dell’Europa sud orientale e con le Regioni limitrofe dell’Umbria, dell’Emilia Romagna e dell’Abruzzo per definire una strategia comune sulla prevenzione del rischi sismici nei centri storici A tale scopo verranno avviati studi per applicare innovative tecniche di intervento sulle infrastrutture urbane per mitigare gli effetti drastici dei terremoti. Altro obiettivo prioritario del progetto, finanziato dalla comunità europea, è la formazione di una cultura della protezione civile in grado di migliorare la conoscenza del territorio.
Una fase fondamentale del progetto è raccogliere e scambiare dati scientifici delle ricerche effettuate dai partner per creare una piattaforma digitale condivisa e finalizzata alla gestione informatica nelle diverse realtà. Inoltre il progetto prevede la creazione di un Osservatorio Permanente formato da esperti delle istituzioni e delle amministrazioni dei Paesi che aderiscono al SISMA.
La riduzione del rischio sismico nei centri urbani passa inevitabilmente attraverso la pianificazione urbanistica e la programmazione integrata. A tal proposito è fondamentale calcolare in maniera attendibile l’indicatore di rischio in caso di evento. “In generale – come ha precisato Alberto Cherubini, presidente del Comitato tecnico scientifico per la ricostruzione post sisma nelle Marche – un metodo efficace di lettura non può prescindere da alcune componenti quali l’assetto urbano, i servizi, le reti, l’attività economica e il valore della popolazione esposta”.
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21/10/2005
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