Sventato dalla Polizia di Ascoli un tentativo di incendio presso la Ditta Lucidi Guglielmo e Figli, situata nella zona Industriale Campolungo. Non si conoscono le motivazioni del gesto dell’arrestato, I.F., attualmente associato al Carcere Circondariale di Marino del Tronto.

Questi i fatti. Intorno alle 23 del 25 ottobre vengono segnalati dei rumori sospetti all’interno della ditta, da parte di un residente dell’abitazione sita nel piano soprastante.

Gli agenti dell’Ufficio Volanti intervenuti, appena entrati nei locali dell’azienda per la ricognizione interna, hanno immediatamente sentito un forte odore di solvente, e in seguito ad un accurato controllo, hanno individuato I.F., nascosto dietro alcuni travi di legno e incappucciato. L’uomo, che aveva le mani coperte da guanti, aveva con sé del materiale accendifuoco (la tradizionale “diavolina) e un accendino.

Dagli accertamenti gli agenti hanno confermato che l’arrestato si era introdotto nello stabile forzando le con il cacciavite una finestra in legno e successivamente un porta tagliafuoco che divideva il deposito dall’ufficio, per poi spargere 4 bidoni di solvente in 3 diversi punti del locale, vicino a materiali in legno altamente infiammabile.

Data la flagranza di reato, nella fattispecie incendio doloso e furto di solvente, I.F. veniva tratto in arresto.

Sconosciute per ora le motivazioni del gesto, che avrebbe potuto provocare ingenti danni a cose e persone, mettendo a rischio anche l’incolumità degli abitanti la casa soprastante le ditta. Per fare chiarezza su questo punto sono in corso approfondite indagini: una delle piste sarebbe quella economica.