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Sgl Carbon un problema o un’opportunità?

Ascoli Piceno | I lavoratori della Sgl Carbon organizzano un incontro con i cittadini, le associazioni e le istituzioni per discutere dei problemi occupazionali e ambientali ma anche della riconversione del sito industriale

di Federico Biondi

Gli operai della Sgl Carbon attuano uno sciopero di quattro ore nella mattinata di mercoledì. In questa occasione sono stati distribuiti volantini per sensibilizzare ed esortare i cittadini a recarsi all’assemblea pubblica indetta per venerdì 28 ottobre presso la sala riunioni della Sgl Carbon. Un’assemblea per discutere del problema occupazionale a causa dei 112 licenziamenti proposti dalla dirigenza aziendale ma anche del degrado ambientale del sito industriale e della riconversione dell’area come opportunità di un nuovo sviluppo del territorio Piceno.
 
In contemporanea presso la sala “Elettra” della Sgl Carbon le organizzazioni sindacali hanno indetto una conferenza per illustrare alla stampa i motivi per cui è stata organizzata l’assemblea pubblica. È utile ricordare che la Sgl Carbon in passato ha dato lavoro a centinaia di ascolani contribuendo ad accrescere la ricchezza cittadina, tant’è che rappresenta un pezzo della storia della cittadina.
 
Non mancano dietro un sodalizio vecchio decine di anni tra la cittadinanza e il sito industriale della Sgl Carbon tragedie familiari e licenziamenti. La fabbrica nonostante il numero degli occupati diminuisse di anno in anno è stata sempre accettata e sopportata dai cittadini, nonostante sia un complesso industriale molto inquinante e pericoloso per la salute pubblica.
 
Ad oggi la direzione aziendale ha chiesto la mobilità per 112 dei 152 operai stabilmente occupati nell’azienda, un manipolo di persone o forse degli ostaggi a guardia dell’area.
 
Ubaldo Falciani della Cgil ricordava come la riconversione dello stabilimento possa essere l’occasione per rilanciare il territorio ascolano e di come l’azienda voglia andare via senza assumersi responsabilità. Infatti come ricordavano alcuni operai nel consiglio comunale aperto indetto circa un mese fa, l’azienda vuole andare via come se non fosse mai successo niente, lasciando senza occupazione e senza futuro uomini che hanno contribuito tramite le proprie capacità professionali alla valorizzazione dello stabilimento nel mercato economico mondiale.
 
Al suo posto si auspicano, logicamente dopo la bonifica dell’area, siti produttivi ad alto contenuto tecnologico, ma non si sa come e quando, è per questo che gli addetti della Sgl Carbon hanno indetto l’assemblea pubblica alla quale sono stati invitati tutti i cittadini e i rappresentanti delle categorie sociali della città nonché gli amministratori pubblici.
 
“Questa iniziativa ha l’obiettivo di creare delle condizioni di sviluppo e di interesse per il sito industriale della Sgl Carbon – evidenzia Gianluca di Girolamo della Uil che aggiunge – non vorremo che si speculasse economicamente sull’area”.
 
Tomassini Giovanni della Cisl ha un pensiero per i 70 lavoratori esterni all’Sgl Carbon ricordando che per loro non c’è possibilità di tutela del posto del lavoro nel caso la direzione aziendale continui nel suo processo di abbandono della produttività nel Piceno, “per i 112 addetti c’è la mobilità e forse la cassa integrazione per i collaboratori esterni non c’è niente”.
 
La conferenza stampa evidenzia che la dirigenza della Sgl Carbon vuole andare via dato che in questi ultimi anni non ha fatto investimenti, ma non può farlo in modo così veloce. A ribadirlo è il rappresentate dei lavoratori dell’azienda Claudio Stipa “gli operai chiedono il ritiro della mobilità per poi mettersi seduti intorno ad un tavolo e aprire un dibattito dal quale l’azienda può trarre benefici”.
 
Ad Ascoli Piceno rimarrebbe solamente quello che tecnicamente viene chiamato dagli addetti ai lavoratori “tavolo battente” e serve per produrre cavi di un determinato diametro, il resto della catena di produzione con tutte le sue differenziazioni si troverebbe già in Polonia. Dato che non sono macchinari a grande contenuto tecnologico anche questo ultimo pezzo entro breve tempo sarà definitivamente installato nella fabbrica polocca.
 
Come le associazioni sindacali e i lavoratori sono esplicitamente concordi la Sgl Carbon non può andare via se prima non ha contribuito finanziariamente alla bonifica dell’area e a ricollocare i lavoratori. Una mancata bonifica dell’area e una mancata ricollocazione dei lavoratori creerebbe un vuoto che si può trasformare in speculazione.
 
Le associazioni sindacali hanno rimarcato come la direzione aziendale e l’associazione degli industriali non erano presenti al consiglio comunale aperto sul tema “Sgl Carbon” inoltre recentemente e in varie occasioni hanno mostrato poca collaborazione. Infatti lunedì 17 ottobre l’amministrazione comunale, l’amministrazione provinciale, l’associazione degli industriali e la dirigenza si sono incontrati, i lavoratori e le associazioni sindacali ancora non sanno di cosa hanno discusso.

26/10/2005





        
  



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