Ancora nulla da fare per il candidato sindaco del centrosinistra per la città di Fermo. Nonostante le frequenti riunioni interpartitiche in cerca di un accordo unitario, i partiti non riescono ancora a trovare un accordo per nominare ufficialmente il proprio prescelto per correre contro Di Ruscio. E se è vero che le elezioni sono ancora distanti diversi mesi, sembra comunque indicativo il fatto che la scadenza informalmente fissata dall’Unione per la nomina del candidato (la fine di ottobre), sia stata ormai ampiamente superata.

Dopo l’ennesima fumata nera in una riunione di giovedì, sembra a questo punto tornare probabile l’ipotesi delle primarie, apparsa quasi dimenticata solo pochi giorni fa. La scorsa settimana, pur non definendo la possibilità di ricorrere alla cittadinanza del tutto tramontata, diverse voci l’avevano ritenuta infatti improbabile, anche temendo un possibile insuccesso nella partecipazione. Ma il capogruppo Margherita Giuseppe Rossi è tornato alla carica negli ultimi giorni, proponendo le primarie come scelta più saggia per un nome ben accetto ai fermani. E vista la situazione in stallo ormai da diverso tempo, questa volta la scelta di andare al voto potrebbe davvero consolidarsi.

I candidati alla corsa contro il sindaco uscente Saturnino Di Ruscio sono sempre quattro: il favorito Giuseppe Buondonno, candidato Ds, a cui dovrebbe aggiungersi l’appoggio di Rifondazione Comunista, Udeur e Repubblicani europei; il Margherita Mauro Tomassetti, Luigino Ruggeri, appoggiato da Sdi-Ulp, e Giulio Simoni, sostenuto da Verdi, Comunisti italiani e Città Territorio. La partita continua. E sembra improbabile che possa chiudersi nel giro di pochi giorni.