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Il Sindaco Gianni Chiodi a Roma presenta a Roma il Modello Teramo per lo sviluppo sostenibile.

| TERAMO - Chiodi: “La Centrale Turbogas è una grande occasione di sviluppo per l’intera provincia”.

di Nicola Facciolini



Il Sindaco di Teramo Gianni Chiodi ha partecipato a Roma, in qualità di relatore, ad un convegno nazionale dal titolo:“Nuove regole e opportunità di accesso per Enti Locali e imprese”, con una relazione sul tema de “Il ruolo dei Comuni di fronte alla sfida della competitività: l’esperienza del Comune di Teramo”.

Il convegno che si svolto presso l’Ambasciatori Palace Hotel, è stato organizzato da Somedia, società del Gruppo che ha come riferimento il quotidiano La Repubblica e si inquadra nell’ambito degli appuntamenti di riflessione e analisi in corso sui fondi strutturali 2007-2013. L’evento è stato coordinato da Luciano Monti presidente dell’Assoconsult e vi hanno preso parte rappresentanti dell’Italia all’Unione Europea, Manager Pubblici, il responsabile del Dipartimento Mezzogiorno dell’Anci Francesco Monaco, il direttore generale dell’Unione Province d’Italia, Piero Antonelli e il direttore delle politiche territoriali di Confindustria, Giuseppe Mele. Nel corso dei lavori ha preso la parola anche il sindaco Adriana Poli Bortone, vicepresidente dell’Anci, la quale ha illustrato il Piano Strategico della città di Lecce.

La partecipazione del Sindaco di Teramo ai lavori del convegno è stata particolarmente significativa anche per la città di Teramo che così registra un nuovo incremento di autorevolezza e prestigio in ambito nazionale, come negli ultimi mesi sta accadendo con crescente frequenza. “Le città stanno affrontando un difficile e delicato percorso di cambiamento: governare una città ed il suo territorio - ha affermato il Sindaco Chiodi - oggi è molto più difficile, per almeno tre diverse ragioni: le funzioni economiche e sociali si sviluppano su aree territoriali e con interdipendenze extralocali più ampie dei confini amministrativi della Città stessa. Il governo della città esige sempre di più una relazione continua con reti sempre larghe di attori pubblici e privati; il ruolo economico dello Stato si riduce, e la competizione tra le città aumenta”.

Le forze economiche, gli investimenti, le persone, le professionalità, le intelligenze, sono attratte da territori che offrono situazioni ambientali migliori sotto il profilo delle infrastrutture, dei servizi, della qualità della vita, dell’ambiente culturale e sociale. “Se una città ed il suo territorio non riescono a sviluppare un percorso di miglioramento continuo di queste dimensioni, finiscono rapidamente con il disincentivare le forze economiche e ad inaridire la volontà di miglioramento delle persone”. Chi opera oggi nei Comuni, ma anche negli altri enti locali, si trova a dare una risposta alla domanda ricorrente: quale dovrà essere il ruolo dell’ente locale? Svolgerà funzioni di amministrazione o di governo? “Se la risposta è, come credo, la seconda allora deve addirittura mutare la stessa nozione di classe dirigente. A mio giudizio la realtà di oggi richiede più politiche pubbliche e più presenza dell’iniziativa privata.

Più privato perché ci sono tutta una serie di servizi, di beni comunali territoriali, di beni comuni locali che possono essere condivisi nella proprietà e nella loro gestione e più pubblico per rispondere alle richieste di copertura del deficit formativo e di un’università che sia più pronta a mettersi in rapporto con i sistemi produttivi, per rispondere alla esigenza di facilitare l’internazionalizzazione delle imprese ed il marketing territoriale.

Il Comune deve assumere come riferimento la centralità del territorio che non coincide con la dimensione comunale, spesso nemmeno con quella provinciale. Il metodo scelto dal Comune di Teramo è la pianificazione strategica”. Se la politica riconosce questo valore aggiunto, significa che da sola non può farcela ed il successo di un Piano Strategico dipende moltissimo dal l’apporto e dalla volontà di partecipazione degli altri attori sociali. “Il Comune di Teramo intende proiettarlo al 2020 anche perché lo scenario si annuncia molto diverso da quello di attuale con l’emergere di nuove aree che diventeranno i primi produttori mondiali in settori sia tradizionali sia di alta tecnologia. Non più quindi solo città grandi ma anche medie e piccole.

Per le piccole, la scala è diversa, ma è l’occasione per recuperare la frammentazione delle istituzioni che rappresenta una dei punti deboli del nostro territorio e dell’Italia diffusa, di quel 70% di Comuni italiani sotto i 5.000 abitanti. Il successo del Piano Strategico si misurerà anche su come nasceranno e si moltiplicheranno forme istituzionali, unioni e consorzi di comuni che dimostrino il superamento della logica della frammentazione”.

Il Piano si compone di almeno tre elementi importanti: il Percorso di pianificazione strategica; il Documento Piano Strategico e Gli effetti concreti. Il primo è un processo di democrazia deliberativa attraverso il quale la città, nel suo insieme, è chiamata a costruire in modo condiviso il disegno strategico della città e del territorio.

E’ quindi un nuovo processo di governance che mette in rete attori, politiche, interessi ed obiettivi per individuare visioni di sviluppo della città condivise e di lungo periodo. I settori individuati dal Comune di Teramo sono i Servizi ai cittadini, la cultura, l’ambiente territorio ed infrastrutture, ed il welfare locale.

Il secondo è la raccolta dei progetti cantierabili volti al raggiungimento di obiettivi di sviluppo condivisi. Tra l’altro sarà uno strumento potentissimo di marketing territoriale.

Il terzo prevede la costituzione del Comitato scientifico l’avvio di sei ampi gruppi di pianificazione strategica con vari sottogruppi dove tutte le istituzioni locali, le forze sociali e civili sono invitate a partecipare secondo le proprie competenze ed i propri interessi il pieno coinvolgimento del consiglio comunale.

Il lavoro dei gruppi di pianificazione strategica, supportati dal comitato scientifico, sarà quello di identificare problemi aperti per lo sviluppo della città; definire gli obiettivi di medio-lungo termine generare ipotesi di soluzione. La domanda che si affronta in questa fase è: come raggiungere gli obiettivi, conoscendo la situazione di partenza e le forze in gioco (ed in particolare i vincoli)? Declinare le ipotesi di soluzione in progetti cantierabili.

Le risorse finanziarie sono state reperite mediante i Fondi Cipe di cui alla delibera n° 20. Il protocollo d’intesa con il Ministero competente è stato sottoscritto nel mese di aprile 2005 e si è in attesa che la Regione Abruzzo predisponga la Convenzione.

14/11/2005





        
  



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