Dopo essere stata la trascinante protagonista di una Medea e di una Clitennestra indimenticabili, Ida Di Benedetto torna sul palcoscenico con un'altra eroina tragica, la “Fedra” di Seneca.

Lo spettacolo, che il Teatro Luigi Cicconi ha scelto per inaugurare il cartellone della stagione 2005-2006 e che sarà in scena il 18 novembre, è intessuto sull'apparente inestricabile intreccio dei tre personaggi principali, ciascuno dei quali è caratterizzato da una estrema complessità morale e psicologica.

Fedra è la moglie del re di Atene, Teseo, ma si innamora del figliastro del marito Ippolito, che la respinge. La donna perde il lume della ragione e, mossa da una passione trascinante e totalizzante, decide di calunniare il ragazzo accusandolo di averla insidiata. Teseo caccia il figlio e pronunciando parole dure lo condanna a morte. “Fedra è la storia di un eccesso - ha spiegato il regista Lorenzo Salveti - di una passione irrefrenabile, che la disequilibria . In questa tragedia torna un tema classico di Seneca secondo cui ogni cosa, ogni persona, ha dentro di sé il bene ed il male, la passione e la ragione: tutto deve rimanere in equilibrio, altrimenti si va in rovina”.

 Ma la perdita di armonia fra gli opposti sentimenti che vivono nell'animo umano non è un dramma che riguarda solamente Fedra, è un elemento che connota anche gli altri personaggi: Ippolito, votato a Diana ed ideologo della natura, rimane prigioniero dei propri principi divenendo per primo estraneo e quella stessa realtà che tanto dice di amare; Teseo, pur essendo noto per essere re giusto, usa la forza di cui è dotato per trasformarsi in un uomo iniquo che condanna a morte il figlio, ingiustamente accusato. “Quelle di Seneca sono tragedie didattiche - ha proseguito Salveti - Lui butta un tema sul tavolo e poi si comincia a parlarne insieme. Il bello dei suoi personaggi è quello di avere dentro un mostro, ma al tempo stesso anche la coscienza dello stesso. Lui rivendica con orgoglio che così è l'uomo, con passione e ragione”.

Vedere questo spettacolo è una fatica, conclude il regista, perché “costringe a pensare”.

Ida di Benedetto affronta il personaggio di Fedra con gli strumenti possenti e affiliatissimi della sua indomita passione di interprete, limpida e consapevole nell’analisi, ma disposta a lasciarsi possedere dal personaggio senza filtri ulteriori. Lorenzo Salveti punta tutto sulla teatralità spoglia, assoluta, di questo implacabile dibattito di idee, che si nutre solo della parola e dell’energia che la sottende rendendola necessaria, indispensabile.

Un allestimento moderno per una“tragedia nuda” che affascinò gli elisabettiani e che ha attraversato i secoli contenendo in nuce l’idea tragica del teatro moderno. Gli altri membri della compagnia sono Alberto Di Stasio (nei panni di Teseo), Laura Panti, Ruben Rigillo, Alessandra Casula, Diana Collepiccolo, Lavinia Pozzi, Valentina Taddei.

Le scene sono state ideate da Bruno Buonincontri. I costumi sono di Santuzza Calì. Info: 0734-8196373 orario spettacolo 21.30.