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Perché realizzare una nuova centrale termolettrica?

| TERAMO - I dati parlano chiaro. Tutto il resto è folclore ambientalista di maniera.

di Nicola Facciolini



Al di là del comprensibile folclore ambientalista di maniera (per intenderci, da caccia alle streghe solo durante i governi di centro-destra), il progetto della grande centrale turbogas di Teramo risponde ad una oggettiva esigenza del Gestore della rete di Trasmissione nazionale che lamenta una forte instabilità della rete elettrica in Abruzzo. La differenza tra produzione e consumo, pari a circa 2.400 Gigawatt/h annui, rende indispensabile importare energia da altre regioni e nazioni (dalla “nucleare” Francia).

L’impianto di Teramo non solo renderà la Regione Abruzzo autonoma ma contribuirà a ridurre il deficit energetico nazionale. Infatti, a fronte di una richiesta di 310,7 migliaia di gigawatt, la produzione in Italia è di 260,1. Il saldo negativo per cui si ricorre all’importazione è di 50,6 migliaia di Gigawatt, il più alto tra i 23 paesi europei. Basti pensare che la Germania ha un deficit di 2,9 migliaia di gigawatt, l’Inghilterra di 8,4, la Spagna di 5,3 mentre la Francia ha addirittura un surplus di 76,9 migliaia di gigawatt. Il Piano di sviluppo del Grtn per il triennio 2004-2006 individua l’Abruzzo settentrionale come una delle aree a livello nazionale dove è necessario disporre di nuova capacità produttiva.

Il nostro Paese, per effetto della sottoscrizione del protocollo di Kyoto deve ridurre del 6,5% le emissioni di gas serra entro il 2010 rispetto al 1990. Tra le misure individuate rientrano anche l’espansione di centrali a ciclo combinato per 3200 Megawatt. Per quali motivi avete scelto la tipologia di impianto a ciclo combinato e la taglia di 980 Megawatt? La tecnologia per questi tipi di impianto ha fatto passi da gigante per la riduzione degli impatti ambientali; si utilizza gas naturale che è il combustibile fossile a più alto tenore di idrogeno e con contenuto virtualmente nullo di zolfo. Nelle città quando le polveri superano alcuni limiti le macchine normali non possono circolare quelle a gas invece sì. Dove sorgerà l’impianto? L’area individuata è di circa 9 ettari e si trova nel fondo valle Vomano.

In particolare interessa la località contrada Cortellucci nella sua porzione meridionale in un’area al confine con i Comuni di Montorio e Basciano. Precisamente a 6.7 Km da Teramo, 6.3 Km da Montorio, 3 Km da Basciano. L’area è lontana da aree residenziali, ma contigua all’area industriale di Montorio ed è già servita da un importante gasdotto Edison. E quindi non in una zona di pianura ma in una valle dove i venti garantiscono una dispersione in linea con l’insegnamento di uno studioso al prestigioso MIT di Boston. Inoltre nell’area interessata al progetto sono stati appena ultimati i lavori di realizzazione dell’elettrodotto 380.000 volts, S.Giacomo-Teramo con la sottostazione ubicata al lato del sito dove è prevista la centrale.

Nell’area si intersecano la linea dorsale adriatica e la linea che attraversa gli appennini per raggiungere la zona di Roma. Tale accostamento consente l’iniezione in rete delle potenze prodotte, senza la necessità di realizzare elettrodotti o potenziare quelli esistenti. Tutto il resto è folclore.

Il Progetto Proposto


L’intervento prevede la realizzazione di una centrale a ciclo combinato alimentata a gas naturale di potenza elettrica di 980 MW. La tecnologia combina due sistemi: un ciclo turbogas ed un sistema di generazione acqua vapore. Grazie a questa tecnologia, i fumi scaricati ad alta temperatura dalla turbina a gas, anziché essere dispersi in atmosfera, vengono utilizzati, mediante un generatore di recupero a vapore, per produrre vapore che verrà espanso in apposita turbina. In altre parole il vapore scaricato dalla turbina viene fatto condensare in un contenitore ad aria.

Questa tecnologia evita un consumo d’acqua incompatibile con le disponibilità locali. Il Progetto pertanto prevede: n. 2 turbine che aspirano aria dall’ambiente circostante ed emettono gas ad alta temperatura; n. 2 caldaie o generatori di vapore nelle quali i gas di scarico delle turbine cedono calore per trasformare l’acqua in vapore; una Turbina a vapore dove si produce energia meccanica per effetto dell’espansione del calore; un Condensatore nel quale il vapore espanso in turbina viene riportato allo stato liquido utilizzando come refrigerante l’aria (non l’acqua).

L’acqua necessaria per il funzionamento della centrale viene prelevata dall’acquedotto locale, e demineralizzata. Il progetto prevede in definitiva tecnologie di avanguardia, rappresentanti lo stato dell’arte nell’ambito degli impianti di energia elettrica.

13/12/2005





        
  



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