Grande crescita di iscrizioni al Sincobas di Ascoli, negli ultimi due mesi del 2005, da tutto il territorio provinciale.

Il sindacato di base, coordinato da Andrea Quaglietti, ha registrato adesioni spontanee e sempre più forti di lavoratori e operai che operano soprattutto nel mondo dell’industria, sia in realtà attive nella Vallata del Tronto e nell’ascolano, che nel fermano e anche nelle zone produttive più importanti delle aree montane.

In totale, di recente si sono iscritte al Sincobas provinciale almeno 40 persone, lavoratori che in parte si avvicinano solo ora al mondo e all’impegno sindacale, mentre per altri si tratta di un passaggio diretto da altre organizzazioni.

“Questa crescita del consenso e del sostegno diretto al sindacato di base – dice Andrea Quaglietti – rappresenta per noi certamente un notevole e chiaro successo, che testimonia della validità della nostra azione e premia la passione e la serietà che la nostra organizzazione, autonoma e non burocratica, fatta dagli stessi lavoratori, mette nel difendere e tutelare realmente i diritti di tutti gli operai e le persone più deboli e in difficoltà della nostra società.

Io credo poi – prosegue il responsabile Sincobas – che tali risultati, estremamente positivi siano dovuti anche all’attuazione sul territorio, nelle fabbriche e sui posti di lavoro, anche pubblici, e al contrario di quanto fanno altri sindacati più grandi, campagne nazionali come quelle sul rifiuto della riforma del TFR (Liquidazione nei fondi pensione) e sul ritorno al meccanismo della Scala Mobile, utile per salvaguardare almeno in parte il reddito dei lavoratori, falcidiato dall’inflazione e dalle politiche ultraliberistiche degli ultimi anni".

 Secondo Quaglietti, per questo è urgente “rilanciare una politica che rafforzi e aumenti il potere d’acquisto dei salari degli operai e degli impiegati, e torni a valorizzare un sistema che garantisca la pensione pubblica a tutti. Per ottenere tutto ciò, occorre che i lavoratori aderenti al Sincobas partecipino maggiormente alle azioni del sindacato di base, associazione libera e demoracratica che si autorganizza e proprio perciò ha maggiore forza di convinzione e dialogo nei confronti di tutti quelli che vino del proprio lavoro.”