Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Delitto di Civitella del Tronto

| TERAMO - E’ iniziato ieri il Processo di Assise nei confronti di Chen Lirong, principale indiziata dell’omicidio di Xia Biao, a Collebigliano di Civitella del Tronto, nell’estate 2004. Della donna, in fuga dal 2004, si sono perse le tracce.

di Nicola Facciolini


E’ iniziato ieri al Tribunale di Teramo il Processo di Assise in contumacia nei confronti di Chen Lirong, principale indiziata dell’“omicidio volontario” (secondo l’accusa) di Xia Biao, a Collebigliano di Civitella del Tronto. L’udienza è stata aggiornata al 12/13 febbraio 2006.

Nell’estate del 2004 la donna avrebbe narcotizzato e strangolato un cinese di 42 anni, di professione cameriere, domiciliato a Rimini, vittima forse di una vendetta, dopo una cena a base di spaghetti alle spezie cinesi. Della donna, in fuga, si sono perse le tracce. La difesa d’ufficio è stata affidata all’avvocatessa teramana Gelsomina Marsilii.

Ma ripercorriamo la vicenda. Il 14 agosto 2004, la dott.ssa Roberta D’Avolio, PM del Tribunale di Teramo, prima titolare dell’indagine sul delitto di Collebigliano, concordando con le risultanze investigative svolte dai Carabinieri del Reparto Operativo Provinciale di Teramo, unitamente ai militari della Compagnia di Alba Adriatica e della Stazione di Civitella del Tronto, aveva emesso il fermo di indiziato di delitto nei confronti di Chen Lirong, nata il 4/10/1962, cittadina cinese, con domicilio in Collebigliano di Civitella del Tronto. In quanto sussistono nei suoi confronti gravi indizi di colpevolezza per aver volontariamente cagionato la morte di Xia Biao.

Dopo una cena a base di spaghetti speziati, la donna lo avrebbe legato ad una sedia di vimini con lacci, coprendogli la bocca e il naso con nastro adesivo da imballaggio, provocandone così la morte per asfissia. Secondo il magg. P. Nurzia, comandante del Reparto Operativo Carabinieri di Teramo, il provvedimento avrebbe avuto il carattere d’urgenza “per il timore fondato che la donna, dopo aver sottratto dei soldi al Biao (circa 2 milioni della vecchie lire), spinta dalla necessità di rivedere il bambino malato, possa prendere un aereo per la Cina”. Fuga poi effettivamente realizzata con successo.

I gravi indizi emergevano dalle risultanze acquisite sul luogo nell’immediatezza del fatto, dai riscontri effettuati alle dichiarazioni rese dal fratello della vittima (il quale cadendo dalla finestra alta 3 metri per chiedere aiuto, si sarebbe rotto le caviglie, senza manifestare dolore e meravigliando gli operatori del 118), il solo presente nell’abitazione, dal convergere in modo univoco delle numerose dichiarazioni acquisite nel corso delle indagini. Chen Lirong, già separata dal marito, 5 anni fa mentre era titolare di un laboratorio in Val Vibrata, aveva allacciato una relazione con Xia Biao, a sua volta separato dalla moglie, dalla cui relazione nasceva un bambino di salute cagionevole. Nella primavera 2004 il Biao decideva, dopo un periodo controverso, di cessare il rapporto con Lirong, riallacciando la relazione con la moglie domiciliata in Spagna. Lirong rimaneva sola in Italia con un lavoro saltuario svolto alle dipendenze di imprenditori cinesi e con il figlioletto malato. Non riuscendo a conciliare le due cose, decideva di portare il bambino dai suoi congiunti in Cina, per meglio accudirlo e per avere la possibilità di cercare con più redditività un lavoro.

Le cose non andarono per il verso giusto: la donna riuscì a lavorare solo saltuariamente e con la richiesta di denaro che le giungeva dai congiunti in Cina per le cure del bambino. Dopo molti tentativi, Lirong era riuscita a convincere l’ex convivente a tornare in Italia per definire la quota-mantenimento per il figlio. All’uopo quella brutta sera dell’11 agosto 2004, alle 23:30, come da accordi verbali, Chen Lirong si sarebbe recata allo scalo ferroviario di S. Benedetto del Tronto, a prelevare l’ex convivente. Il quale pare fosse accompagnato dal fratello temendo una trappola della donna. A Collebigliano, nell’abitazione di Lirong, da quanto emerso nell’ispezione della scena del crimine, “sicuramente i tre avrebbero mantenuto un comportamento non litigioso perché tutto è al posto giusto” - avevano detto gli inquirenti. Al mattino, Xia Biao viene trovato morto in cucina dal fratello che non si era accorto di nulla perché narcotizzato. Della donna nessuna traccia. Il cadavere, stando ai risultati preliminari dell’autopsia eseguita dal prof. Sciarra all’Ospedale di Sant’Omero, non presentava violenze subite. In apparenza mostrava lineamenti distesi e sereni: come di chi era trapassato nel sonno senza accorgersi di nulla. L’autopsia avrebbe confermato la morte per soffocamento: dunque, nessuna violenza sul corpo della vittima. Nell’appartamento di Collebigliano fu rinvenuta una grande quantità di medicinali italiani e cinesi. Pare che la donna fosse malata. Le indagini tese a rintracciarla finora hanno dato esito negativo: gli inquirenti temono la fuga della Lirong in Cina.

24/01/2006





        
  



1+1=

Altri articoli di...

Teramo e provincia

17/06/2020
“Cin Cin”: a tavola con i vini naturali (segue)
14/01/2020
L’opera di Enrico Maria Marcelli edita dall’Arsenio Edizioni ha vinto il Premio Quasimodo (segue)
29/12/2019
A Martinsicuro “Natale con le tradizioni” (segue)
19/11/2019
Doppio appuntamento per “Sentimentál” di Roberto Michilli (segue)
13/11/2019
Roberto Michilli presenta il 16 novembre a Campli “Sentimentál” (segue)
24/10/2019
Parte sabato 26 ottobre a Giulianova la rassegna “La pintìca dei libri” (segue)
26/07/2019
Il 28 luglio la premiazione dei vincitori del Premio Letterario “Città di Martinsicuro” (segue)
22/07/2019
Il 25 luglio a Tortoreto Lido fiabe e racconti della Val Vibrata (segue)
ilq

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji