Mattinata di protesta per i lavoratori Sadam, e non sarà l’unica. Dalle 10 di stamattina, oltre 100 dipendenti dello stabilimento saccarifero si sono dati appuntamento nei pressi della rotatoria davanti al centro commerciale L’Oasi di Campiglione, quindi a poche centinaia di metri dalla sede dello zuccherificio. Manifestazione causata dalle trattative a rilento con il ministro per le politiche agricole Gianni Alemanno, con cui le parti sociali dovrebbero trovarsi, con estrema urgenza, visto anche il prossimo scioglimento delle camere, previsto per il 10 febbraio, a discutere di riconversione ed ammortizzatori sociali.

I pesanti mezzi agricoli, trattori e scavabietole, hanno occupato la strada, e fino a qualche minuto dopo le 13 hanno impedito il transito stradale, in uno dei punti nevralgici della viabilità fermana, ragion per cui, nelle tre ore di manifestazione, diverse sono state le difficoltà per gli automobilisti. Soliti striscioni, già esposti nelle precedenti manifestazioni, da quello giallo, rappresentativo delle maestranze, ad altri amaramente ironici “Alemanno ha fatto 13… fabbriche chiuse” e “Biodiesel o bioetanolo… noi bio-presto a casa”.

Diverse le autorità che hanno preso parte al presidio, mostrando solidarietà ai dipendenti sempre più preoccupati per il proprio posto di lavoro. Tra gli altri, si sono visti il vicepresidente provinciale Emidio Mandozzi, diversi sindaci della provincia e, verso mezzogiorno, l0assessore regionale all’agricoltura Paolo Petrini. Presenti anche i segretari provinciali di alcune associazioni sindacali.

Domani nuove proteste: sarà infatti il turno, dopo gli operai dello zuccherificio, dei bieticoltori dell’indotto, ancora in attesa dei pagamenti per l’ultima campagna e ovviamente in difficoltà per lo stato di incertezza attuale. Con i loro mezzi, attraverseranno la strada Pompeiana fino a raggiungere lo zuccherificio di Fermo.

I primi 10 giorni di febbraio saranno assolutamente cruciali. Le segreterie sindacali nazionali si incontreranno con Unizucchero il 3 febbraio, ed il 6 si terrà il tavolo di filiera con il ministro Alemanno. Nei prossimi giorni attesa anche per le trattative tra proprietà degli stabilimenti e sindacati, alla ricerca di un accordo unitario. Qualora non si dovessero raggiungere obiettivi soddisfacenti, si potrebbe passare a metodi particolarmente forti, con l’occupazione di tutti gli stabilimenti sul territorio nazionale.