Non capita spesso di partecipare ad un appuntamento celebrativo nel quale si dimostra di credere nella Democrazia come metodo e come dimostrazione di tolleranza reciproca e di rispetto delle opinioni diverse.
Sottolineo che ciò è avvenuto oggi all’inaugurazione dell’anno accademico universita’ di macerata: “Area di democrazia”! per i seguenti motivi:

la relazione del Rettore Roberto Sani ha tracciato le linee strategiche per la crescita dell’ateneo, per il suo radicamento nel territorio, per il suo collegamento sempre più intenso con il mondo del lavoro e per il suo contributo alla formazione dei dirigenti che dovranno aiutare il paese, le marche, le imprese, le istituzioni nella internazionalizzazione di oggi e di domani. Tuttavia esprimo la massima stima nel metodo che il Rettore ha seguito illustrando le sue opinioni, metodo che ha usato in una critica non superficiale e molto attenta alle decisioni sia del Governo nazionale (Riforma Moratti) sia nei confronti della Regione Marche (Riforma degli ERSU). Il Rettore ha onorato i principi e i valori di libertà dell’insegnamento universitario dimostrandosi libero, autonomo e critico verso “poteri” oggi di colore diverso

nella successione degli interventi quello dell’Ing. Marco Marziali a nome del personale dipendente e quello di Fabiana Rapino a nome degli studenti si sono evidenziati anche passaggi critici e dissonanti da alcune opinioni dello stesso Rettore. Eppure tali interventi si sono svolti in un momento così ufficiale con piena libertà e ciò fa onore a chi li ha espressi a chi li ha accolti

l’intervento di Fabiana Rapino ha suscitato una doverosa riflessione soprattutto nel passaggio in cui ha chiaramente richiesto di mettere il merito al centro dell’attività dei Docenti e della esigenza di formazione degli studenti. Dunque il merito prima di tutto ed un passo indietro alla politicizzazione di tutti i rapporti soprattutto quello tra Docente e Studente.

pertanto è stata una giornata di concreto esercizio di Democrazia e di libertà fondamento della convivenza civile e dello sviluppo e soprattutto un messaggio coraggioso e fondamentale per una Università come quella di Macerata che ha la giusta ambizione di crescere ancora e per il futuro dei nostri giovani. Tutto questo è un grande incoraggiamento ed un monito per i politici e gli amministratori.