Negli anni ’70, presidente del Catania era Massimino. Leggenda metropolitana vuole che, a seguito di una brutta serie di sconfitte, il patron della squadra etnea chiese il motivo delle ripetute debacle al suo allenatore che rispose “manca l’amalgama”. Massimino rispose “quanto costa? Compriamola!”.

Il sindaco Piero Celani, per quanto riguarda le elezioni nel sestiere di Sant’Emidio, si comporta come Massimino: è in cerca dell’armonia, ma anche questa non è possibile comprarla. Anzi, il rinnovo del consiglio di sestiere, con elezioni democratiche, tra persone che hanno a cuore le sorti del sestiere potrebbe essere il primo passo di una ritrovata armonia in una comunità d’intenti  per il bene del rione rossoverde.

Il sestiere è commissariato da oltre due anni e se il commissario demandato dal Magnifico Messere in tutto questo tempo non è riuscito a ricreare “armonia” ammetta la sua inadeguatezza e mandi il sestiere al voto cosi come recita lo statuto alla voce commissariamento “per il solo tempo necessario a svolgere la normale amministrazione ed indire nuove elezioni”. Alleluia.

Il commissario è lo stesso che, a suo tempo con un’interpretazione dello statuto senza precedenti nella storia della Quintana, ha mandato a votare il sestiere di Porta Tufilla a liste contrapposte, spaccando, di fatto, il tessuto di un sestiere, fino a quel momento modello per l’intera manifestazione, che ancora oggi paga quella decisione che, al tempo, non è stata certo presa per trovare armonia. Concedendomi una breve parentesi politica in questa vicenda Magnifico Messere si schierò a favore di una parte. Forse perché in quel caso la “simpatia politica” era più importante urgente dell’armonia?

Lo stesso Sindaco, afferma che la Quintana non ha bisogno di cambiamenti e di nuove progettualità poiché così com’è viaggia alla grande. Al contrario credo che senza un rilancio sul piano economico e progettuale la manifestazione sta arrivando ad una pericolosa stasi con elementi di conflittualità  interna evidenti e sicuramente pericolosi.

Rimango convinto che occorre che gli amministratori comunali non abbiano ruoli chiave all’interno della manifestazione come quello di capo sestiere. Non solo per una possibile,o quasi certa, strumentalizzazione della stessa ai fini del consenso elettorale, ma per un pericoloso conflitto d’interessi legato alla necessità di un’equa distribuzione delle risorse del bilancio comunale ad esempio per le manutenzioni ordinarie e straordinarie delle sedi. Oltretutto alcuni sestieri stanno avviando vere e proprie attività commerciali nel campo della ristorazione, aspetto anch’esso gestito dal livello comunale, e ciò può incidere sul tessuto economico cittadino ed in particolare sul comparto del commercio oggi particolarmente in sofferenza.

*Capogruppo DS