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Attivata la prima esperienza di vendita detersivi alla spina

| ANCONA – Legambiente e Greenpeace plaudono all'assoluta novita' del negozio “c.d.r.”


Benvenuta alla prima spinatrice di detersivi in Ancona! E' notizia di ieri sul giornale che anche nel capoluogo dorico ha preso il via la prima esperienza di vendita diretta di detersivi alla spina. Legambiente Marche e Greenpeace-gruppo locale di Ancona non possono che esprimere un plauso all'assoluta novità avviata dal negozio “C.D.R.” di via C.Colombo (in Italia infatti, si contano poche esperienze pilota di alcune città, mentre la pratica è già più diffusa nel Nord Europa).

Il meccanismo è semplice, ma pieno di vantaggi. Il detergente viene letteralmente spinato da un rubinetto e venduto al litro; il flacone di plastica, portato da casa dal cliente o venduto dal negozio stesso, può essere usato e riusato infinite volte. Risultato? Una drastica riduzione degli imballaggi (come ad esempio flaconi in polietilene e PET) e del loro impatto ambientale, nonché un abbattimento dei costi sul prodotto confezionato, che alla fine permette anche di vendere i detersivi a prezzi più contenuti.

Smaltire la plastica infatti, è estremamente costoso sia in termini ambientali che economici. Basti pensare che in Italia nel 2003 sono state immesse al consumo 2.000.000 di tonnellate di imballaggi in plastica e soltanto 962.000 sono state avviate al recupero (riciclo e recupero energetico): le restanti 1.038.000 tonnellate sono finite in discarica. (fonte APAT-ONR Rapporto Rifiuti 2005).

“Salutiamo con favore l’iniziativa di questo negozio anconetano, perché dimostra fattivamente come è possibile e anche facile riusare molte volte gli stessi imballaggi – commenta Luigino Quarchioni, Presidente Legambiente Marche – ci auspichiamo che diventi una pratica di successo, da adottare in altri esercizi commerciali, fino al punto che i consumatori possano scegliere i detersivi alla spina con la composizione più biodegradabile, minimizzando ulteriormente il loro impatto finale”.

Focalizzando sulle Marche, la situazione dei rifiuti in plastica non va meglio: nel 2003 sono state 49.000 le tonnellate di imballaggi in plastica immesse al consumo, e stante una raccolta differenziata complessiva di appena il 15%, si può dedurre che la quota di plastica avviata al riciclo è stata minima.
Nella sola provincia di Ancona poi, sempre nel 2003, su 25.713 tonnellate di imballaggi in plastica immesse al consumo, ne sono state recuperate soltanto 1.876 tonnellate, pari allo 0,9% della raccolta differenziata sul totale rifiuti prodotti. (fonte APAT-ONR e ARPA Marche)

“La vendita alla spina, metodo che può applicarsi anche ad altri prodotti come il latte, l’olio, la pasta, traduce concretamente il principio della riduzione a monte della produzione dei rifiuti, primo vincente passo di una gestione lungimirante - conclude Alessandro Zepponi, del gruppo Greenpeace di Ancona - non è un caso che proprio alla riduzione della produzione puntano una serie di azioni proposte da un Coordinamento di associazioni e comitati, di cui facciamo parte, per una migliore gestione dei rifiuti nel bacino 1 della provincia di Ancona”.

11/03/2006





        
  



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