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Ferrante su Ciccanti: "per il territorio non ha fatto un cavolo!"

Monsampolo del Tronto | Duro attacco verbale dell’ex senatore DS al senatore dell’UDC Amedeo Ciccanti e al governo di centrodestra. Ferrante: "sono razzisti, fascisti, nazisti, spioni, condannati, inquisiti, prescritti: mandiamoli a casa"

di Paride Travaglini


Nel corso della cena di presentazione dei candidati dell’Ulivo e dei DS svoltasi ieri sera presso il ristorante “La Campagnola”, sicuramente l’intervento più colorito e duro, è stato quello di Giovanni Ferrante, ascolano ex senatore DS e settimo nella lista Ds per il senato per le elezioni del 9 e 10 aprile.
 
Ferrante,  inizia con un duro attacco alla legge elettorale ( argomento questo che è stato il filo conduttore degli interventi di tutti i candidati) e che lascia trapelare delusione ed amarezza per la sua posizione nella lista che equivale a dire esclusione sicura.
“In questa tornata elettorale, ci sono due categorie di persone: le teste di serie e le teste di…. Io appartengo alla seconda, ma mi batterò ugualmente per la causa.”
   
Delusione che ben presto lascia spazio ad un dura invettiva contro il centro destra, accusato anzitutto di aver diviso un territorio con la nascita della Provincia di Fermo ed in particolar modo contro il Sen. Amedeo Ciccanti, accusato di non aver fatto assolutamente nulla per il territorio, anzi di averlo danneggiato!
 
Ciccanti è stato fortunato, - ha affermato Ferrante – ma non può esserlo sempre. La fortuna vale molto. Nel passato Ciccanti, è stato già premiato dalla dea bendata, quando, nonostante avesse ottenuto un numero di voti inferiore alla senatrice uscente che non aveva radicamento con il territorio, è stato eletto per una serie di circostanze.
 
Sta impostando una campagna elettorale, dicendo che il voto utile è per sé. Condivido, è un voto utile per sé.
Ma intanto, non si dovrebbe chiedere di rendicontare la sua presenza al Senato?
Che cosa ha fatto per il territorio: un cavolo!!! Non ha fatto niente.
Bisognerebbe invece chiedergli che cosa è stato capace di togliere al territorio.
 
Ricordo alcuni fatti: la Salaria, circa 200 miliardi delle vecchie lire, non sappiamo che fine gli abbia fatto fare;  il progetto di fattibilità, un contratto sottoscritto: Ascoli - Androdoco, un contratto sottoscritto e finanziato che doveva essere presentato dopo 2 anni.
Lo firmò Civoli allora amministratore delegato delle FFSS e il ministro dei trasporti dell’allora governo Amato. Non se ne sa niente…
 
Uno dei primi atti  del governo Berlusconi– non li voglio elencare tutti, continua Ferrante -, agosto 2001, fu quello di tagliare 2 miliardi e mezzo al finanziamento per la ristrutturazione del Teatro di Ascoli Piceno. Non parliamo poi dell’8 per mille…
 
Il voto dato ai DS al Senato, ha concluso Ferrante,  è un voto utile per il governo del Paese, per il governo della Regione che si rafforzerebbe, per il nostro territorio.
E poi consentitimi una considerazione che ho qui sullo stomaco: dobbiamo mandarli a casa!
Sono razzisti, fascisti, nazisti, spioni, condannati, inquisiti, prescritti.
Non possiamo essere governati ancora da questi uomini.
Quindi diamoci da fare per poterci  ritrovare o qui o altrove a festeggiare per noi stessi ma soprattutto per il nostro Paese…”

12/03/2006





        
  



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