Anche le cifre danno ragione all'Ascoli
Ascoli Piceno | Il tre a due finale ai danni della Roma è frutto di un assiduo lavoro e di un'applicazione costante
di Mauro Giorgi
Ha vinto l’Ascoli o ha perso la Roma? All’indomani del 3 a 2 in quel di Ascoli, per molti permane il dubbio sulla reale forza dei bianconeri. Si è parlato molto dei giallorossi. Si è detto che la squadra capitolina ha reagito bene il secondo tempo e che avrebbe meritato il pareggio. Si è scritto che la compagine di Spalletti ha sbagliato l’approccio del match. Si è ricordato dell’assenza di Totti, Montella e Nonda ma non si è sentito che l’Ascoli ha dato spettacolo, ha dominato e ha meritato ampiamente la vittoria. Perché? Possibile che una provinciale debba sempre essere trattata da tale? Possibile che l’Ascoli non sia capace di giocare meglio di una grande come la Roma?
I bianconeri che hanno rifilato un pesante tre a zero alla fine del primo ai giallorossi non è il frutto del caso. Tutt’altro. La squadra di Silva e Giampaolo non è nuova a queste prestazioni maiuscole. Ieri è andata bene dal punto di vista del risultato, è vero, ciò nonostante quest’anno l’Ascoli non si è mai fatto mettere sotto da nessuno se si eccettuano il 4 a 1 con la Lazio all’Olimpico e l’1 a 3 casalingo contro i campioni d’Italia della Juventus.
Ieri non solo il campo, ma anche le statistiche confermano l’impresa che ha compiuto l’Ascoli contro la Roma. La squadra giallorossa, in questo campionato, ha subito più di due gol solo in due occasioni: Roma-Juventus 1 a 4 e per l’appunto Ascoli-Roma 3 a 2. Quello che però fa più specie è che la compagine di mister Spalletti, prima della debacle di Ascoli, aveva subito solo sette gol in trasferta. I capitolini, inoltre, potevano vantare la supremazia assoluta nei primi tempi perché nei quarantacinque minuti prima dell’intervallo la Roma aveva incassato solamente sei reti.
Dall’altra parte, invece, l’Ascoli conferma la sua media punti impressionante fra le mura amiche (ventisette su quarantacinque totali) e la settima miglior difesa del campionato. Con la vittoria di ieri la compagine bianconera ha allungato a sette i risultati utili consecutivi e con tredici punti in queste ultime giornate si troverebbe in zona champions alle spalle di Milan, Juventus e Roma.
In casa ascolana, nonostante le cifre e soprattutto le buone prestazioni, si continua a parlare di salvezza. Mister Silva, nell’immediato dopo partita di ieri, ha spiegato che sarebbe opportuno rimanere con i piedi per terra onde evitare di fare la fine del Bologna dello scorso campionato. Sarà semplice scaramanzia oppure una convinzione ben precisa?
UP
Fini – L’esterno sardo, finalmente, sta tornando ai suoi livelli abituali. In queste ultime giornate il laterale bianconero è più propositivo in zona gol, incisivo ed è meno titubante. Con la Roma è stato insieme a Quagliarella l’autentico trascinatore.
Quagliarella – L’attaccante napoletano non vuole più fermarsi. Dopo l’exploit di Genova è arrivata la definitiva consacrazione con la Roma. Di questo passo sarà il valore aggiunto di fine stagione.
DOWN
Bjelanovic – Dispiace dirlo ma il centravanti croato non è stato all’altezza dei compagni di squadra. Come al solito lento, impacciato, falloso e confusionario.
Comotto – Il secondo tempo di Ascoli-Roma è stato un incubo per il terzino di Ivrea. Non chiude bene su Taddei in occasione del primo gol giallorosso e commette un errore imperdonabile in occasione dell’autogol. Questa prestazione opaca, comunque, non cancella l’ottimo campionato fin qui disputato.
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13/03/2006
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