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“Tra cielo e campi”

Ascoli Piceno | Quando l’agricoltura aiuta l’uomo a riscoprire il rapporto con la natura e Dio. A Valledacqua il convegno di Coldiretti Marche.

“L’imprenditore agricolo contribuisce a riavvicinare il cittadino al mondo della natura, alla consapevolezza di abitare nel Creato, ma anche a difendere la terra”.

E’ uno degli spunti emersi dall’incontro “Tra cielo e campi”, svoltosi questa mattina al Monastero di Valledacqua di Acquasanta Terme e organizzato da Coldiretti Marche, in collaborazione con l’Ufficio regionale per le problematiche sociali, lavoro, giustizia e pace e difesa del Creato.

“Assieme possiamo avere un ruolo fondamentale nella società anche per difendere la specificità delle nostre produzioni – ha spiegato il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi -. Ma è chiaro che è necessario il rispetto delle posizioni altrui, oltre a un comune operare per garantire uno sviluppo che sia anche etico, oltre che economico”.

“Rigenerazione significa anche trasmettere agli altri quel capitale che Dio ci ha lasciato – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Marche, Alberto Bertinelli -, non solo all’interno del mondo agricolo, ma verso l’intera società e quel cittadino consumatore col quale abbiamo stretto un Patto”.

Il vescovo Silvano Montevecchi ha messo in luce l’importanza di alcune tematiche, come ad esempio quella della disponibilità dell’acqua, mentre il consigliere ecclesiastico di Coldiretti Marche, don Giuseppe Branchesi, ha invitato a farsi reali testimoni attivi di un modo etico di intendere l’esistenza.

La professoressa Maria Pina Scanu, biblista e docente universitaria, è stata poi protagonista di una relazione di elevato spessore, analizzando il rapporto tra l’opera di Dio e il lavoro umano e mettendo in evidenza l’esigenza da parte dei cittadini di riscoprire il rapporto con la natura, anche attraverso un contatto semplice come può essere quello con l’agriturismo.

All’iniziativa hanno preso parte anche il presidente di Coldiretti Ascoli, Marco Maroni, e il direttore Anacleto Malara.

25/03/2006





        
  



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