Mancanza di speranza, mancanza di futuro. E’ il dramma della gioventù. Nelle grandi città è più che evidente. Nei centri minori, l’ondata sta arrivando. Una generazione ha abdicato al suo ruolo. L’Europa e l’Italia sono in declino perché gli adulti fanno fatica a trasmettere ai giovani i valori fondanti: la tradizione con cui, coloro che crescono, dovrebbero criticamente confrontarsi.

E’ un’emergenza educativa di cui la politica sembra disinteressarsi. E’ il succo del ragionamento che ieri sera, all’auditorium San Martino di Fermo, Giovanni Cominelli ha sgomitolato nel corso di un incontro affollatissimo. Cominelli viene da una cultura marxista, è stato a lungo in Lombardia consigliere regionale del PCI. Da cinque anni ha scelto altro. E’ responsabile delle politiche educative della Compagnia delle Opere nazionale. E corre l’Italia per lanciare l’allarme educativo.

Anche a Fermo è lo stesso. Parla di una burocrazia scolastica che iberna ogni tentativo di modifica, di un sistema pachidermico che affossa la conoscenza, di un Paese ricattato dalle corporazioni e dai poteri forti come i sindacati e le grandi aziende. Dove, il pericolo non è il comunismo, ma una concezione statalista che imbalsama e cristallizza la società civile e la impacchetta in una sorta di rigor mortis; dove la responsabilità individuale viene cancellata da ogni mappa. Così non si aiuta la gioventù, la si condanna all’emarginazione.

Come uscire? Aggregare persone, rimotivare l’Io della gente, costruire opere. Opere anche economiche, anche di grande spessore, come quelle società lanciate da Enrico Biondi che, ieri sera, ha testimoniato la sua vicenda imprenditoriale nel campo dei medicinali oftalmologici. Il Presidente della Bioos Italia, stabilimenti a Piane di Montegiorgio, ha ricordato gli esordi da informatore medico, la sua curiosità verso la realtà, il gusto del nuovo, l’incontro con studiosi di grande fama. Eppoi, l’avvio nel ’95 di nuove realtà aziendali e una scommessa oggi vinta.

Su 19 imprese che operano nel settore, il gruppo di Biondi ha raggiunto il terzo posto. Il sig. Enrico, “seminatore di idee”, parla di sua moglie Katia, che le raccoglie e le supporta; dei suoi figli Chiara e Piero; dei suoi collaboratori, che nomina e indica in sala; dei suoi uffici “belli, perché ci dobbiamo passare tante ore”. Emerge una passione forte che lo ha spinto a 51 anni ad accettare una nuova sfida. Non tutto è rosa e fiori: c’è da sacrificarsi, da lavorare duro e a volte da buttarsi con “lucida follia”. Un esempio per tanti, subito raccolto da Massimo Valentini, Presidente della CdO Marche Sud che lo indica come uomo bisognoso di “infinito”, sempre alla ricerca di qualcosa d’altro, una modalità che deriva sicuramente da un’educazione ricevuta.

 Questa libertà di educare e costruire va difesa. Il centro sinistra è condizionato pesantemente dall'ala massimalista e ripropone una pericolosa deriva statalista, il centro destra, pur vittima di una debolezza culturale, in linea di principio non ostacola la libertà di costruire e la libertà di educazione nel rispetto della tradizione a cui apparteniamo.

Per cui la CdO invita a votare per il centrodestra per difendere la libertà di tutti.