Molta attenzione e due gli assi portanti dell'incontro che ha visto il candidato sindaco di Fermo Giuseppe Buondonno confrontarsi con gli operatori sociali della città: da un lato lo stato dei lavori della riforma dei servizi sociali a sei anni dall'avvio; dall’altro lo sviluppo della parte progettuale. Se nel primo caso è emersa l'urgenza di ripartire dal pieno coinvolgimento degli operatori nella programmazione, soprattutto dopo la nascita degli Ambiti Sociali, nel secondo è stata evidenziata una visione del welfare che metta al centro il benessere della popolazione, gli spazi di salute e la qualità della vita.

Nel ribadire la centralità delle politiche giovanili in materia di servizi sociali, Buondonno ha illustrato uno dei punti cardini della sua politica di governo: l'incremento delle opportunità di incontro, formazione e socialità per le generazioni più giovani. Scarsa la suo avviso l’attenzione intorno ai bisogni reali dei quartieri, di bambini, giovani, anziani. Insufficiente quella al lavoro degli operatori, che hanno raccontato al candidato sindaco de L’Unione le difficoltà riscontrate ed un certa solitudine nello svolgimento del proprio lavoro.

Troppa apparenza e poca progettualità secondo il centrosinistra, con un occhio attento al problema dell’eccessivo precariato."Si creano progetti che hanno una durata di 12 mesi, al massimo di due anni", hanno sottolineato i presenti. E al decadimento del finanziamento decade anche il servizio, "come se il bisogno non esistesse più". Nelle sue conclusioni, Buondonno ha ribadito come occorra ridare voce a chi vive direttamente i bisogni e a chi è prossimo alle fragilità del territorio.