Maria Paola Merloni, industriale, ex Presidente di Confindustria Marche,figlia del grande imprenditore fabrianese Vittorio, candidata alla Camera per l’Ulivo dietro prodi e Vannucci.

Come vede questa tornata elettorale?
Siamo all’ultima settimana della campagna elettorale. I toni sono molto aspri anche se noi cerchiamo di abbassarli e riportare l’attenzione sulla concretezza, sui problemi reali. La stiamo affrontando con serietà, determinazione e serenità. Credo che gli elettori marchigiani e i cittadini italiani sapranno ben valutare la differenza fra i due schieramenti e scegliere bene.

Due candidature pesanti: due industriali marchigiani in lista per i due schieramenti. Come vede questa competizione se tale si può definire?
Siamo candidati per due schieramenti alternativi: io con la camera dei deputati lavoro per un progetto; l’altro con un altro partito al senato. Non vorrei che ci fosse l’attenzione solo su questo fatto. Credo che ci siano temi molto più importanti come il lavoro, la solidarietà, la famiglia, i giovani che meritano sicuramente molta più attenzione.

Quali le priorità per il territorio?
E’ necessario assolutamente rilanciare il sistema produttivo; va data la possibilità alla piccola e media impresa di crescere. Inoltre è necessario sviluppare il potenziale che le Marche hanno nel turismo, un settore che non ha avuto fino adesso modo di esprimersi come dovrebbe. Dobbiamo però pensare ad uno sviluppo integrato, coeso. Abbiamo una grande tradizione di comunità, coesione sociale e non possiamo perderla.

I giovani e il lavoro: quale soluzione?
Il mondo del lavoro vive un periodo difficile. La legge 30, ha tradotto la parola flessibilità in precarietà. Il lavoro è un diritto per i cittadini e rappresenta la speranza per il futuro dei giovani. È per tale motivo che c’è questo senso di destabilizzazione. La legge non va buttata tutta, ma vanno fatte delle modifiche. Anzitutto, va completata con tutta quella parte relativa agli ammortizzatori sociali e va tenuta la leva della flessibilità limitandola a situazioni particolari, picchi produttivi e stagionalità. Il più grande deterrente alla precarietà, però è l’abbattimento dei 5 punti del cuneo fiscale del costo del lavoro che dice Prodi.

Quale il contributo da parte sua che è un’industriale e una cosiddetta “donna della società civile” e non impegnata in prima persona in un partito politico?
Il lavoro vero inizierà il 12 aprile. Non so se farò bene o farò male! Comunque ci metterò il massimo dell’impegno e saranno gli elettori marchigiani a giudicare strada facendo…