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Nella pozzanghera friulana, l'Ascoli si tiene a galla con capitan Domizzi. 1-1

Ascoli Piceno | I bianconeri giocano un'ottima partita e alla fine il pari è il risultato più giusto. Dopo quattro mesi di assenza si rivede Mimmo Cristiano.

di Mauro Giorgi

Paci e Domizzi, centrali difensivi della squadra bianconera

UDINESE - ASCOLI 1-1

UDINESE (3-5-2) De Santis; Bertotto, Felpe, Defendi; D.Zenoni, Obodo, Muntari, Candela, Vidigal (23 s.t. Barorrio); laquinta (1’s.t. Rossini), Barreto (31 s.t. Di Natale). IN PANCHINA: Peoletti, Rinaldi, Gotti, Tissone. ALLENATORE: Dominssini-Sensini.

ASCOLI (4-4-2) Coppola; Comotto, Paci, Domizzi, Del Grosso; Foggia, Guana, Parola (35’ s.t.
Cariello), Fini; Quagliarella (25’ s.t.Cristiano), Budan (10’ s.t. Bjelanovic). IN PANCHINIA: Boccolini; Lauro, Moro, Giampà. ALLENATORE: Silva-Giampaolo.
ARBITRO: Rosetti di Torino
Marcatori: Di Natale (32’ s.t.), Domizzi 40'  s.t. (rigore)

AMMONITI: 24’p.t. Obodo,  22 s.t. Muntari, 35 s.t. D Zenoni. 41’ s. t. Fini
ESPULSO: 38’s.t. Guana per doppia ammonizione
NOTE: Una pioggia violentissima ha reso il campo pesantissimo e scivoloso. Recuperi: primo terrpo 1’; secondo tempo 4’.


E sono sei. Con il pareggio di Udine si allunga la striscia positiva dei bianconeri che fanno un altro importante passo verso quel sogno chiamato salvezza. L’undici del tandem Silva-Giampaolo ha giocato una grande partita, tenendo bene il campo e rischiando solo in un paio di occasioni. Ad inizio match il duo Dominissini-Sensini opta per un atteggiamento più prudente preferendo Vidigal a Di Natale.

Sull’altro fronte, invece, Silva e Giampaolo mantengono fede al proprio credo tattico e schierano un 4-4-2 con due ali offensive, Fini e Foggia, e un reparto avanzato inedito composto dal croato Budan e da Quagliarella. Nel primo tempo l’Ascoli parte subito forte e mette alle corde un’Udinese contratta e priva di idee. Al 3’, su invitante cross del terzino Del Grosso, Quagliarella colpisce di testa ma la palla viene deviata e finisce in angolo. Sul seguente corner i bianconeri si fanno sorprendere e l’Udinese ne approfitta ripartendo in contropiede.

Su traversone dal fondo di Barreto, Coppola salva in due tempi in uscita bassa. Passata la paura, la compagine del tandem Silva e Giampaolo continua a premere sull’acceleratore e al 14’ Budan, dopo aver rubato palla a Defendi, viene fermato in extremis da un provvidenziale Felipe. Al 23’ Quagliarella appoggia intelligentemente per l’accorrente Fini che dal limite dell’area fa partire un bolide. De Sanctis, bene appostato, blocca a terra.

Al 26’ Foggia mette al centro per Budan che in torsione manda sopra la traversa. Al 34’ Quagliarella, a seguito dell’ennesimo disimpegno errato di Defendi, si libera bene e da posizione defilata fa partire un bel tiro che però viene provvidenzialmente deviato in angolo dall’onnipresente Felipe. Un minuto dopo, il solito Quagliarella protegge bene la palla e appoggia per Fini il cui destro violentissimo viene deviato miracolosamente in angolo dall’estremo difensore friulano.

Al 36’ si vede finalmente l’Udinese che con Barreto sfiora il gol. Su cross dalla destra del nigeriano Obodo, il piccolo attaccante devia di testa. La palla, a Coppola battuto, si stampa sulla traversa e viene liberata da Comotto. Al 43’, su corta respinta della difesa ascolana, il francese Candela spara alle stelle dal limite dell’area. Da lì in poi non succede più nulla e tre minuti più tardi l’arbitro manda tutti negli spogliatoi. Al rientro in campo, l’Udinese presenta subito una novità. Rossini entra in campo al posto dell’inesistente Iaquinta.

Su un campo reso ai limiti della praticabilità da una pioggia torrenziale, è chiaro l’intento del duo Dominissini-Sensini di sfruttare le sponde aeree del neo entrato Rossini. Nei primi minuti del secondo tempo non succede niente. Il gioco è spezzettato e gli errori sono sempre più frequenti. Al 54’ improvvisa fiammata dell’Udinese con Vidigal. Su una palla vagante in area, il centrocampista portoghese spara alto da favorevole posizione. Trenta secondi più tardi primo avvicendamento per l’Ascoli. Un discreto Budan viene sostituito da Bjelanovic. Al 56’ si fa notare ancora Rossini che di testa, su cross dalla destra di D. Zenoni, mette al lato. Al 67’ Baronio prende il posto di Vidigal. Al 68’ Barreto, da posizione defilata, anziché crossare al centro, preferisce tirare e la palla si spegne a fondo campo. Al 70’ Cristiano prende il posto di un ottimo Quagliarella.

Per il capitano bianconero si tratta del rientro in campo dopo un’assenza di oltre quattro mesi. La mossa di Silva e Giampaolo, però, si rivela fallimentare. L’Ascoli appare troppo rinunciatario e alla fine viene punito da Di Natale che, due minuti dopo il suo ingresso, trafigge Coppola con un sinistro al fulmicotone. All’80’ Silva e Giampaolo inseriscono Cariello al posto di Parola e spostano Foggia sulla trequarti.

L’Ascoli prende coraggio ma pochi istanti dopo perde Guana che si fa espellere ingenuamente da Rosetti. Sembra finita per l’undici bianconero ma all’84’ Defendi atterra Domizzi e l’arbitro Rosetti concede all’Ascoli il primo rigore di questa stagione. Sulla sfera si porta capitan Domizzi e con grande freddezza infila De Sanctis. Da lì alla fine non succede più nulla e l’Ascoli conquista un importante, quanto insperato punto, che l’avvicina a quella tanto agognata salvezza.

I MIGLIORI

Quagliarella 7 – l’attaccante napoletano conferma il suo buon momento di forma. Sgomita, lotta e dispensa assista ai compagni. E’ l’autentica spina nel fianco della difesa friulana.

Fini 7 – Su un campo reso pesantissimo dalla pioggia l’esterno bianconero recupera diversi palloni e va vicino al gol in più di un’occasione.

Domizzi 7 – Implacabile in fase difensiva e determinante ai fini del risultato. Si conquista con astuzia il rigore e lo trasforma con freddezza.

Di Natale 7 – Entra e segna. Cosa chiedere di più da un attaccante?


I PEGGIORI

Iaquinta 4 – Il bomber azzurro sembra essere l’ombra di se stesso. Impacciato, sempre in ritardo e nervoso. Non ne prende una e anziché pensare a giocare pensa bene di prendersela col pubblico che giustamente lo fischia.

Defendi 4,5 – Ogni suo disimpegno è da brivido. Ruvido e impreciso in più di una circostanza. Da rivedere.

Bjelanovic 5 – L’attaccante croato si da un gran da fare ma nel calcio l’impegno, da solo, non può bastare. Come sempre, lento, falloso e poco incisivo in zona gol.

05/03/2006





        
  



4+2=

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