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Bocciatura impianto Conero Ambiente: la Provincia sulla linea dei Comitati

| FALCONARA M. - Riduzione e riciclaggio le uniche alternative per evitare l’emergenza


Con la delibera della scorsa settimana la Provincia di Ancona ha espresso una chiara bocciatura dell’impianto di selezione e trattamento rifiuti proposto dal consorzio Conero Ambiente. Dopo la forte opposizione popolare all’impianto, con questo atto finalmente la Provincia fa proprio quanto già detto più volte dal Coordinamento dei Comitati per la Difesa del Territorio, dichiarando che il progetto non rispetta le indicazioni del Piano provinciale dei Rifiuti. Oltre a presentare vizi nella scelta della localizzazione, non è nemmeno coerente con gli obiettivi indicati dalla politica provinciale.

Di fronte ai dati ancora deludenti (produzione in continuo aumento; raccolta differenziata al 16% contro l’obiettivo minimo del 35% fissato per il 2003; 80-85% dei rifiuti smaltito nelle poche discariche in via di esaurimento), anziché cercare di ridurre la produzione e di riciclare il materiale, Conero Ambiente continua a proporre la costruzione di un impianto per produrre CDR (un Combustibile Da Rifiuto composto per lo più da carta, plastiche, tessili, gomma, ottenuto dalla selezione dei rifiuti) da destinare all’incenerimento, con effetti nocivi per la salute e per l’ambiente. Il CDR è composto da materiali che potrebbero essere riciclati, anziché bruciati. Produrre CDR significa rinunciare al riciclaggio e rinunciare anche a ogni politica di riduzione, in quanto gli inceneritori hanno bisogno di un flusso ingente e costante di rifiuti.

Dopo tre anni di sperpero del denaro pubblico, di consulenze tecniche e studi inutili, non si può più permettere che Sauro Brandoni e Claudio Pacchiarotti, Presidente e Direttore generale di Conero Ambiente, continuino in una gestione del ciclo dei rifiuti che porterà il bacino 1 della Provincia di Ancona in una situazione di emergenza (ricordiamo i Comuni del bacino 1: Agugliano, Ancona, Camerata Picena, Camerano, Castelfidardo, Chiaravalle, Falconara, Filottrano, Loreto, Monte San Vito, Montemarciano, Numana, Offagna, Osimo, Polverigi, Sirolo).

La bocciatura del sito del Galoppo di Chiaravalle evita di aggravare maggiormente la già critica situazione ambientale della bassa Vallesina, ma non risolve il problema. Scegliere un sito sposta il problema da un Comune all’altro. Non scegliere il sito sposta il problema nel futuro. Riconoscendo le pur legittime ragioni dei singoli Comitati, il Coordinamento guarda alle origini del problema: si producono troppi rifiuti e quelli prodotti non vengono riciclati.

Occorre un’azione decisa per evitare che tra qualche anno ci si trovi in una situazione di emergenza. Per denunciare gli scarsi risultati raggiunti nella gestione dei rifiuti da parte delle Istituzioni competenti (Regione, Provincia e Comuni), per rifiutare le scelte di Conero Ambiente e per proporre alternative all’incenerimento e azioni concrete immediatamente attuabili, il Coordinamento organizza un’assemblea pubblica per il prossimo 24 marzo ad Ancona.

06/03/2006





        
  



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