La guerra si era conclusa l'anno prima. Gli ultimi soldati tedeschi si erano ritirati da Ascoli sabato 17 giugno 1944. Alle loro spalle molte rovine. Prima di abbandonare la città avevano fatto saltare ponti, fabbriche, caserme.

 

Dieci mesi dopo, il 7 aprile del 1946, gli ascolani furono chiamati ad eleggere il loro primo consiglio comunale dopo il periodo fascista insieme con la scelta dei rappresentanti piceni alla Costituente. Grande la partecipazione: alle urne si recarono 20.164 elettori pari al 76% degli aventi diritto.

 

Il Consiglio comunale si riunì il 29 aprile per eleggere Sindaco e Giunta. L'amministrazione, come quella precedente, era di unità nazionale. Accanto al sindaco Serafino Orlini, che l'aveva retta fino ad allora e che fu riconfermato con 30 voti, c'erano   tre assessori della Dc ( Antonio Feriozzi, Mario Tassi e Alberto Angelini), tre del Psi ( Eugenio Camilli, Mario Piavi ed Erminio Campanelli), uno del Pci (Gino Marinucci) e uno del Pri (Tiberio Zannoni).

 

Il lavoro che attendeva il Consiglio comunale era davvero imponente, c'era da proseguire nella ricostruzione della città e soprattutto provvedere a dare una speranza a tutti gli abitanti.

 

Per ricordare quell’evento sessant’anni dopo, il prossimo 29 aprile al teatro Ventidio Basso si terrà una cerimonia per ricordare quanti si sono succeduti da quell’ormai lontano 1946 in Consiglio Comunale.

 

La cerimonia sarà illustrata dal Presidente del Consiglio Comunale, Valeriano Camela, dal vice Presidente Giuseppe Brandimarti e dal sindaco Piero Celani nel corso di una conferenza stampa che si terrà lunedì 3 aprile, alle ore 12.00, presso la sala Castellotti al piano terra di palazzo Arrengo.