Augias a Porto San Giorgio: Ulisse, cultura e tv
Porto San Giorgio | Inaugurata a Porto San Giorgio la nuova sede della Biblioteca con il noto intellettuale
di Francesca Ripa
Per l’inaugurazione della nuova biblioteca, che si è svolta questa mattina al Teatro Comunale, l’amministrazione di Porto San Giorgio ha invitato Corrado Augias. Giornalista, scrittore, intellettuale di riferimento. Attualmente conduce un programma su Rai Tre e tiene una rubrica sul quotidiano “La Repubblica”. Al suo fianco, per presentare la nuova biblioteca in via Garibaldi, orgogliosi e commossi, il Sindaco Brignocchi, l’Assessore alla Cultura Giacomo Maroni, il Direttore della Biblioteca Franco Loira, l’Assessore alla Cultura della Provincia di Ascoli Piceno Olimpia Gobbi. Nell’affollata platea anche il candidato sindaco di Fermo per il centro sinistra Giuseppe Buondonno.
Augias, a vedere come conduce il suo programma “Cominciamo Bene - Le storie” (in onda su Rai Tre alle ore 12.45) sembra dare molta importanza alla comprensione degli argomenti che si discutono: non fa accavallare gli interlocutori, ha sempre un tono pacato, usa parole semplici anche per concetti complessi… in questo periodo della storia televisiva italiana non si sente un po’ contro tendenza?
Si, forse è contro tendenza. Io penso che si tratti di decidere a cosa serva un mezzo di comunicazione come la tv. Se serve soltanto a fare chiasso e a far divertire mostrando delle persone che litigano va bene, ma allora anche una rissa tra ubriachi in mezzo alla strada può essere a suo modo divertente. Se invece la tv è uno strumento per comunicare, allora la comunicazione ha bisogno di certi requisiti. E’ tutto lì.
Ma gli altri programmi non ci riescono?
Non hanno questa tranquillità nel proporre gli argomenti. Intanto bisogna dire che io tratto argomenti che non sono così accesi…
Però sono complessi
Appunto, ma la complessità vuole la calma. Invece se io tratto di un argomento politico immediato è più facile che si accendano delle diatribe anche molto forti, primo. Secondo, c’è anche un certo interesse a non spegnere le diatribe perché vedere due che fanno a pugni piace.
Parliamo di conoscenza. Ulisse varca le colonne d’Ercole e viene spedito all’inferno. Adamo viene cacciato dal paradiso perché coglie la mela, il frutto della conoscenza. La fame di conoscenza deve o non deve avere un limite?
Intanto Ulisse non andò all’inferno, Dante lo mise nel limbo. Anzi gli fa dire quelle parole magnifiche “fatti non foste a viver come bruti, ma per scegliere virtute e conoscenza” quindi io sono dantesco, mi alleo con Dante, primo. Secondo sulla cacciata di Adamo le racconto un'interpretazione di un dotto Rabbino amico mio, il quale ha detto che Adamo ed Eva vennero cacciati dal paradiso terrestre non per la conoscenza, ma perché Dio si arrabbiò molto quando vide che questi due scemi pensavano che mangiando una mela si potesse acquisire la conoscenza. Allora disse siete troppo stupidi per stare qua, via! Andate a tribolare sulla terra, perché la conoscenza, come sa Ulisse, è fatica e rischio.
Beppe Grillo, tempo fa, provocatoriamente dichiarava che se un tempo i libri li bruciavano, oggi ti fanno passare la voglia di leggerli. Oggi ribellarsi significa leggere e informarsi. Leggere diventa una necessità e non è più una semplice curiosità puerile. Possiamo immaginare una linea d’ombra che segni il passaggio all’era matura e consapevole?
No, non la chiamerei conradianamente linea d’ombra, ma una linea di luce. Può anche essere una cosa tipica dell’inizio, ma poi la lettura diventa un vizio come per esempio è in me. Ho solo quello, come vizio. Però leggere anche se è una cosa obbligata è una linea di luce, che poi qualcuno si perde, ma molti credo che si salvino, per dirla come Primo Levi. I sommersi rimangono sommersi ma i salvati sono salvati per la vita.
Ci consiglia un libro?
Un libro di lettura bello, avventuroso è “Cargo” di Georges Simenon, uscito da poco con gli Adelphi.
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22/04/2006
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