Samb, un mito: 2-1 al Genoa
| Con una doppieta di Faieta la Samb affossa i sogni di promozione del Genoa. Squadra tonica e tatticamente perfetta.
di Veleno
Scambio di gagliardetti
Nonostante l’età avanzata, mi sento ringarzullito, un giovincello scherzoso leopardiano. Finalmente abbiamo rivissuto un pomeriggio d’altri tempi: una Samb ammazzagrandi , un tifo che ti faceva ribollire il sangue, formato Ballarin per intenderci ed infine , spenti i riflettori sulla San Benedetto delle miss, si riaccendono sulla San Benedetto calcistica con una diretta Sky. La Sambenedettese torna a fare promozione alla San Benedetto turistica, proprio come negli anni sessanta.
Il Genoa, che era venuto per vincere, è tornato a casa a mani vuote e senza una decente occasione da gol. Proprio così, perché anche la rete del momentaneo pareggio è nata da un rigore magnanimamente concesso dal signor ( signore ,ovviamente , si fa per dire) Lena di Ciampino, probabilmente ultas del Genoa. Per la cronaca dagli 11 metri ha trasformato Grabbi.
I grifoni oggi hanno trovato pane per i loro denti,avevano di fronte una Samb particolarmente determinata , ben organizzata a centrocampo ma soprattutto convinta dei propri mezzi.. Poi quando peschi anche due jolly, il morale va a mille e le forze si moltiplicano. A pescare i due folletti dal mazzo è stato Faieta. Al 4° del primo tempo con una punizione che , spizzicata da De Vezze, inganna Scarpi che rimane impietrito a guardare la palla che gonfia la rete e al 3° del secondo tempo con un tiro in corsa da fuori area che s’infila nell’angolo basso.
Il primo gol cade a fagiolo. Era evidente che un pari a Voltattorni andava benissimo. Il fatto di preferire Angeletti ( un difensore che si adatta a fare il centrocampista) alla punta Chiurlato era un chiaro segnale. Ora con un gol di vantaggio già dai primi minuti, con un bel filtro a centrocampo si poteva sperare anche in una vittoria. Infatti è così. Il Genoa tiene sempre il pallino del gioco ma non è mai pericoloso. Ma avere un centrocampista però lascia il gioco costantemente nelle mai degli avversari perché la Samb non riesce a fare le ripartenze. Docente, che dovrebbe far “salire” la squadra, fa solo il torello muovendosi a destra e a manca in cerca di contrastare i tre difensori che fanno girare la palla a piacimento. Nonostante sia schiacciata nella sua metà campo la diga difensiva non fa una grinza e la Samb non corre pericoli. Il tempo di due lampi ,cioè il rigore di Grazzi e la seconda rete di Faieta, poi tutto torna al consueto tran,tran.
A questo punto Voltattorni ha una buona idea: fuori Yantorno (tra l’altro acciaccato) e dentro Chiurato. Il due Docente-Chiurato tengono “più alto” il gioco e la pressione del Genoa si allenta anzi in alcune occasioni va in affanno e perde preziosi palloni. Le ripartenze della Samb ora sono micidiali e in una di queste Docente, come un orco affamato, si divora un gol. Solo davanti a Scarpi, con il portiere a metà del guado tra porta e palla, manca clamorosamente il bersaglio con un pallonetto sbilenco. Nel finale il Geona gioca la carta delle tre punte ma è tutto inutile la Samb ha gli stivali delle sette leghe e copre ogni varco. I grifoni riescono a stare nella metà campo avversaria solo grazie alle continue e inventate punizioni di Lena.
Ma il massimo dell’inventiva genoana è il cross dalla tre quarti campo , utile allenamento al colpo di testa per i centrali della difesa della Samb. Anche i cinque minuti di recupero, un altro omaggio dell’uomo di Ciampino, volano via senza la minima emozione,anzi servono per accendere il tifo con una fiammata d’altri tempi.
Con questa vittoria la Samb vola via dalla zona play out e fa il fiato sul collo a Ravenna e Giulianova. E domenica Giulianova –Samb.
Il Genoa, che era venuto per vincere, è tornato a casa a mani vuote e senza una decente occasione da gol. Proprio così, perché anche la rete del momentaneo pareggio è nata da un rigore magnanimamente concesso dal signor ( signore ,ovviamente , si fa per dire) Lena di Ciampino, probabilmente ultas del Genoa. Per la cronaca dagli 11 metri ha trasformato Grabbi.
I grifoni oggi hanno trovato pane per i loro denti,avevano di fronte una Samb particolarmente determinata , ben organizzata a centrocampo ma soprattutto convinta dei propri mezzi.. Poi quando peschi anche due jolly, il morale va a mille e le forze si moltiplicano. A pescare i due folletti dal mazzo è stato Faieta. Al 4° del primo tempo con una punizione che , spizzicata da De Vezze, inganna Scarpi che rimane impietrito a guardare la palla che gonfia la rete e al 3° del secondo tempo con un tiro in corsa da fuori area che s’infila nell’angolo basso.
Il primo gol cade a fagiolo. Era evidente che un pari a Voltattorni andava benissimo. Il fatto di preferire Angeletti ( un difensore che si adatta a fare il centrocampista) alla punta Chiurlato era un chiaro segnale. Ora con un gol di vantaggio già dai primi minuti, con un bel filtro a centrocampo si poteva sperare anche in una vittoria. Infatti è così. Il Genoa tiene sempre il pallino del gioco ma non è mai pericoloso. Ma avere un centrocampista però lascia il gioco costantemente nelle mai degli avversari perché la Samb non riesce a fare le ripartenze. Docente, che dovrebbe far “salire” la squadra, fa solo il torello muovendosi a destra e a manca in cerca di contrastare i tre difensori che fanno girare la palla a piacimento. Nonostante sia schiacciata nella sua metà campo la diga difensiva non fa una grinza e la Samb non corre pericoli. Il tempo di due lampi ,cioè il rigore di Grazzi e la seconda rete di Faieta, poi tutto torna al consueto tran,tran.
A questo punto Voltattorni ha una buona idea: fuori Yantorno (tra l’altro acciaccato) e dentro Chiurato. Il due Docente-Chiurato tengono “più alto” il gioco e la pressione del Genoa si allenta anzi in alcune occasioni va in affanno e perde preziosi palloni. Le ripartenze della Samb ora sono micidiali e in una di queste Docente, come un orco affamato, si divora un gol. Solo davanti a Scarpi, con il portiere a metà del guado tra porta e palla, manca clamorosamente il bersaglio con un pallonetto sbilenco. Nel finale il Geona gioca la carta delle tre punte ma è tutto inutile la Samb ha gli stivali delle sette leghe e copre ogni varco. I grifoni riescono a stare nella metà campo avversaria solo grazie alle continue e inventate punizioni di Lena.
Ma il massimo dell’inventiva genoana è il cross dalla tre quarti campo , utile allenamento al colpo di testa per i centrali della difesa della Samb. Anche i cinque minuti di recupero, un altro omaggio dell’uomo di Ciampino, volano via senza la minima emozione,anzi servono per accendere il tifo con una fiammata d’altri tempi.
Con questa vittoria la Samb vola via dalla zona play out e fa il fiato sul collo a Ravenna e Giulianova. E domenica Giulianova –Samb.
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23/04/2006
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