25 Aprile: Noi non dimentichiamo
Offida | Il circolo "Italo D'Angelo" della Sinistra Giovanile sente di esprimere la propria gratitudine e ammirazione verso tutti coloro che, con coraggio, eroismo, senso innato di patriottismo e di libertà, hanno combattuto.
Sono trascorsi ormai 61 anni da quel 25 aprile del 1945, giorno in cui i valorosi Compagni Partigiani, insieme alle forze alleate, liberarono l'Italia dall'invasione nazista e dalla xenofoba e odiata dittatura fascista.
Ancora oggi il circolo "Italo D'Angelo" della Sinistra Giovanile di Offida sente di esprimere la propria gratitudine e ammirazione verso tutti coloro che, con coraggio, eroismo, senso innato di patriottismo e di libertà, hanno combattuto, donando anche la propria vita, mossi da nobili e disinteressati ideali.
Sebbene noi Compagni della SG non abbiamo vissuto direttamente questo terribile periodo storico, crediamo tuttavia che ciò che è accaduto NON PUO' ESSERE DIMENTICATO.
Ricordava, infatti, il filosofo George Santayana che "Chi dimentica il passato è condannato a riviverlo". Quale condanna peggiore, per il nostro Paese, del ritorno all'olio di ricino, alle violenze degli squadristi, alle leggi razziali e alle guerre imperialiste? Siamo profondamente convinti che i nuovi fascismi si debbano combattere con la cultura, con l'informazione e con il ricordo di quelli passati. È proprio per questo motivo che invitiamo tutti, Compagni e non, giovani e meno giovani, ad approfondire la conoscenza del nostro passato, affinché esso resti sempre vivo nelle nostre coscienze e non cada nell'oblio, per far sì che mai e poi mai possano ripetersi simili aberrazioni, rifiutate e respinte da qualsiasi uomo che non sia privo di senno o di umanità.
Auspichiamo che questa ricorrenza rinnovi in molti Compagni l'orgoglio e l'attaccamento alla nostra bandiera tricolore, di cui la destra si è indebitamente appropriata come proprio simbolo ma che, soprattutto negli anni del fascismo (che alcuni, pochi per fortuna, senza vergogna, esitano ancora a rinnegare), ha frequentemente contribuito ad infangare e calpestare.
Sappiamo bene quanto sangue è stato versato dai Compagni Partigiani per riappropriarsi dei nostri colori e, proprio per questa ragione, abbiamo il dovere morale di non consentire la "destrizzazione" del tricolore ma, anzi, come ha spesso ricordato il Presidente Ciampi, torniamo a sventolarlo orgogliosi, poiché esso appartiene anche, e soprattutto, alla storia della nostra Resistenza.
Ci batteremo sempre, come è nella cultura della Sinistra Giovanile, dei Democratici di Sinistra e di tutte le forze riformiste del nostro Paese, affinché l'Italia non dimentichi ma, anzi, valorizzi sempre di più gli sforzi di tutti coloro che hanno contribuito a portare la democrazia e la libertà nella nostra penisola, convinti che sui valori della Resistenza antifascista, implementati nella Costituzione della Repubblica Italiana, non si possano fare sconti e che ogni tentativo di revisionismo storico che li metta in discussione vada duramente osteggiato.
Partiti come Alleanza Nazionale ci hanno provato, promovendo l'ormai tristemente famoso Disegno di Legge n.2244 che equiparava i combattenti della Repubblica di Salò, estendendo loro lo status di « militari belligeranti », ai Partigiani ed ai militari della Repubblica Italiana, con il chiaro tentativo di cancellare ogni distinzione fra quanti combatterono il nazifascismo e i soldati della Repubblica Sociale. Fortunatamente questo scempio, l'ennesimo dell'ormai ex governo Berlusconi, è stato impedito, salvaguardando, almeno sotto questo punto di vista, la storia e la dignità del nostro Paese e di quanti hanno contribuito a portarne la libertà e la democrazia.
La ragione e il sentimento ci impongono oggi di ricordare e di vivere il 25 aprile come occasione per ribadire i sani principi su cui è fondata l'Italia e la sua Costituzione, rimarcando con orgoglio le nostre radici e, quindi, la nostra identità antifascista. Il buio passato non si può dimenticare e non si dovrà mai più ripetere.
Ancora oggi il circolo "Italo D'Angelo" della Sinistra Giovanile di Offida sente di esprimere la propria gratitudine e ammirazione verso tutti coloro che, con coraggio, eroismo, senso innato di patriottismo e di libertà, hanno combattuto, donando anche la propria vita, mossi da nobili e disinteressati ideali.
Sebbene noi Compagni della SG non abbiamo vissuto direttamente questo terribile periodo storico, crediamo tuttavia che ciò che è accaduto NON PUO' ESSERE DIMENTICATO.
Ricordava, infatti, il filosofo George Santayana che "Chi dimentica il passato è condannato a riviverlo". Quale condanna peggiore, per il nostro Paese, del ritorno all'olio di ricino, alle violenze degli squadristi, alle leggi razziali e alle guerre imperialiste? Siamo profondamente convinti che i nuovi fascismi si debbano combattere con la cultura, con l'informazione e con il ricordo di quelli passati. È proprio per questo motivo che invitiamo tutti, Compagni e non, giovani e meno giovani, ad approfondire la conoscenza del nostro passato, affinché esso resti sempre vivo nelle nostre coscienze e non cada nell'oblio, per far sì che mai e poi mai possano ripetersi simili aberrazioni, rifiutate e respinte da qualsiasi uomo che non sia privo di senno o di umanità.
Auspichiamo che questa ricorrenza rinnovi in molti Compagni l'orgoglio e l'attaccamento alla nostra bandiera tricolore, di cui la destra si è indebitamente appropriata come proprio simbolo ma che, soprattutto negli anni del fascismo (che alcuni, pochi per fortuna, senza vergogna, esitano ancora a rinnegare), ha frequentemente contribuito ad infangare e calpestare.
Sappiamo bene quanto sangue è stato versato dai Compagni Partigiani per riappropriarsi dei nostri colori e, proprio per questa ragione, abbiamo il dovere morale di non consentire la "destrizzazione" del tricolore ma, anzi, come ha spesso ricordato il Presidente Ciampi, torniamo a sventolarlo orgogliosi, poiché esso appartiene anche, e soprattutto, alla storia della nostra Resistenza.
Ci batteremo sempre, come è nella cultura della Sinistra Giovanile, dei Democratici di Sinistra e di tutte le forze riformiste del nostro Paese, affinché l'Italia non dimentichi ma, anzi, valorizzi sempre di più gli sforzi di tutti coloro che hanno contribuito a portare la democrazia e la libertà nella nostra penisola, convinti che sui valori della Resistenza antifascista, implementati nella Costituzione della Repubblica Italiana, non si possano fare sconti e che ogni tentativo di revisionismo storico che li metta in discussione vada duramente osteggiato.
Partiti come Alleanza Nazionale ci hanno provato, promovendo l'ormai tristemente famoso Disegno di Legge n.2244 che equiparava i combattenti della Repubblica di Salò, estendendo loro lo status di « militari belligeranti », ai Partigiani ed ai militari della Repubblica Italiana, con il chiaro tentativo di cancellare ogni distinzione fra quanti combatterono il nazifascismo e i soldati della Repubblica Sociale. Fortunatamente questo scempio, l'ennesimo dell'ormai ex governo Berlusconi, è stato impedito, salvaguardando, almeno sotto questo punto di vista, la storia e la dignità del nostro Paese e di quanti hanno contribuito a portarne la libertà e la democrazia.
La ragione e il sentimento ci impongono oggi di ricordare e di vivere il 25 aprile come occasione per ribadire i sani principi su cui è fondata l'Italia e la sua Costituzione, rimarcando con orgoglio le nostre radici e, quindi, la nostra identità antifascista. Il buio passato non si può dimenticare e non si dovrà mai più ripetere.
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24/04/2006
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