Nella stizzita replica della destra fermana al segretario di Rifondazione Comunista sull’uso disinvolto che si sarebbe fatto nella Soc. ASITE dello strumento dell’assunzione, mi è saltata agli occhi in particolare una dichiarazione che deve far egualmente preoccupare.

Secondo l’ASITE queste assunzioni avrebbero “contribuito ad alleviare i problemi della disoccupazione”! Ma l’ASITE si è trasformata in ufficio di collocamento? E comunque, quali sono stati e sono i criteri di assunzione? E’ quanti costi in più a carico dei cittadini, considerato che si tratta pur sempre di una società pubblica (sostenuta dai contribuenti fermani)? E’ stato valutato se tali assunzioni fossero realmente necessarie in termini economici e funzionali? O le assunzioni sono state fatte solo per fare un favore a qualcuno?

Di conseguenza, a quanto ammonterà il disavanzo dell’ASITE nel prossimo bilancio consuntivo, se già nel 2004, la società poteva vantare un misero attivo di circa 150 mila euro nonostante l’entrata straordinaria, imprevista e non ripetibile di circa 800 mila euro grazie (sic!) ai rifiuti provenienti dalla Campania, senza la quale si sarebbe registrata una perdita di circa 650 mila euro come ha reso noto il nostro consigliere Vallasciani?

E nonostante le spese per assunzioni e per sponsorizzazioni, sul piano dell’efficacia e della funzionalità dell’ASITE, cui è solita vantarsi a sproposito l’amministrazione comunale, come si giustifica che la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, in questi cinque anni a Fermo, ha avuto un incremento pari allo zero percentuale, rispetto ad altre realtà, anche amministrate dal centrodestra (Ascoli Piceno, Civitanova Marche, San Benedetto del Tronto), che invece hanno addirittura ottenuto dei premi per i brillanti risultati ottenuti?

*Segretario de L'Unione comunale