Indagine Eurispes Marche inerente la pratica sportiva a San Benedetto del Tronto
San Benedetto del Tronto | Camillo Di Monte: E sorprendente che in una città di mare non prevalgano sport come la vela o il nuoto
di Luigina Pezzoli
L’Eurispes Marche ha svolto una indagine sulle attività sportive praticate dai giovani nella città di San Benedetto del Tronto. Dall’analisi dei dati emerge soprattutto la carenza, da parte dell’amministrazione comunale, forse troppo impegnata a seguire la Samb Calcio, di attuare infrastrutture ove i giovani possano praticare vari tipi di sport, ma anche la difficoltà economica degli stessi che vorrebbero praticarli.
Camillo Di Monte, Presidente dell’Istituto di studi Politici Economici e Sociali, ha manifestato tutta la sua preoccupazione per tale situazione auspicando affinché la prossima amministrazione sia più sensibile verso tali problematiche.
L’indagine è stata sottoposta ad un campione di 320 ragazzi, di varie fasce di età e alcuni genitori. Secondo il 92% si pratica sport per avere il “fisico”, per il 70% per essere in forma fisica secondo il 70%, per sopportare lo stress della vita quotidiana secondo il 65%, per socializzare secondo il 50%, per praticare giochi di squadra secondo il 45%. Tra i sport più amati predomina il calcio per i 24,5%, l’11,7% la pallavolo, il 9,2% “correre”, mentre l’8,7% il tennis per proseguire con gli altri sport.
Le mamme intervistate hanno mostrato notevole importanza verso l’attività sportiva dei propri figli. Infatti l’84,7% di esse lo considera salutare sia dal punto di vista fisico sia psicologico e mentale, il 65% apprezza la competizione agonistica, il 54% la possibilità di socializzare ed il restante 42% l’apprendimento del rispetto delle regole. Interessante la relazione inversamente proporzionale che è stata rilevata tra l’agonismo e il livello culturale dei genitori, poiché coloro che pongono al primo posto la competizione agonistica sono soprattutto persone a basso livello culturale o madri di figli unici, di soli figli maschi, mamme giovani tra i 30 e 36.
Per il 20% degli individui il tempo libero è “pratica sportiva”, al terzo posto dopo l’equivalenza tra tempo libero e attività di svago come “stare con gli amici” o andare al cinema o a ballare (40%) e hobby pratici come la gastronomia o la fotografia (28%). Al quarto posto attività culturali di vario genere identificato con il tempo libero dal 12% degli intervistati.
Dall’analisi Eurispes emerge anche l’elevato numero di coloro che abbandonano lo sport dopo circa 6 mesi o 1 anno di pratica, un periodo troppo breve al finche che un giovane possa decidere se tale attività sportiva possa poi diventare per lui un mestiere. Un dato che probabilmente è determinato sia dalla poca volontà di far fronte ai sacrifici che lo sport comporta, ma anche dalla insufficiente professionalità da parte di istruttori.
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28/05/2006
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