Alla presenza del dirigente al Bilancio e al Patrimonio del Comune di San Benedetto del Tronto, Tonino Rosati e dei componenti del Consiglio di Amministrazione del CERF PESCA (Nicola Merlini Presidente, Pierluigi Taffoni VicePresidente, Nazzareno Torquati Consigliere e Amministratore Delegato), è stata ufficializzata il 6 giugno, con la firma del documento, la convenzione per l'uso del Centro Reti, l’area situata sul lato est del vecchio stadio Ballarin. Questo consentirà il proseguimento di tutte quelle attività di studi, di ricerca e di divulgazione indispensabili al raggiungimento degli obiettivi finali che il CERF si è dato all’atto della sua costituzione.

Il Consorzio Europeo di Ricerca e Formazione sulle Tecnologie della Pesca Marittima è un consorzio cooperativo costitutito nel 2000 su iniziativa e con la partecipazione del Comune di San Benedetto del Tronto, con lo scopo di creare le condizioni atte ad invertire le attività pescherecce: da una logica di pesca indiscriminata ad un razionale e duraturo sfruttamento della risorsa ittica.
Per questi fini, il Consorzio ha in concessione un manufatto comunale situato nella zona nord del porto, destinato allo studio, alla sperimentazione ed alla divulgazione di strumenti di cattura selettivi.
Soci del Cerf sono il Comune di San Benedetto del Tronto,la Gem Elettronica, l’Asteria ,l'AdriaFood, la Remer, l'Azienda Multiservizi, la Tecnopesca, l'Eurispes Marche, la Giostra Pacifico.
Un pool di operatori altamente qualificati e fortemente intenzionati a ribaltare l'attuale gap negativo che penalizza fortemente il settore ittico.

L'intento è quello di ricreare una macro area di pesca regolamentata per zone e per sforzo di pesca, stabilendo una diversa disciplina delle catture, e quindi una crescita culturale e professionale dei pescatori, una programmazione economica atta a favorire il turn-over del personale imbarcato e una diversa organizzazione della distribuzione, del commercio e della trasformazione del pescato.

Il programma che il Consorzio intende attivare si sviluppa in più fasi: dall'approfondimento delle conoscenze esistenti, a tutto ciò che è nuovo e relativo al Mare Adriatico, divulgandone il risultato in ogni sede interessata. Necessaria la sperimentazione di tecniche selettive di pesca e la verifica di forme di cooperazione con i Paesi frontalieri e mediterranei.

La seconda fase sarà la predisposizione di un Piano Strategico articolato, utilizzando i risultati della prima fase, avendo come centralità non solo le risorse finanziarie locali ma soprattutto i nuovi Fondi Strutturali 2007/2013 che vanno proprio nella direzione della sostenibilità delle risorse.