E’ stato gettato il primo mattone del ponte che unisce le due principali religioni monoteiste del mondo. Durante la XVIII edizione del Pellegrinaggio, il vice direttore del Corriere della Sera, Magdi Allam, ha proposto di superare le barriere e marciare verso la pace tra i popoli e tra gli uomini nel nome della Madonna. Una figura rispettata e venerata anche nell’Islam dove, da secoli, in onore della Madonna, cristiani e musulmani fanno già pellegrinaggi condivisi. Un gesto comune che si può esportare anche nell’occidente cominciando, appunto, da Macerata.

La sua testimonianza, la più attesa dell’intera giornata, è arrivata a coronamento di una serie di altri importanti messaggi e attestazioni di stima per un evento nato per iniziativa di don Giancarlo Vecerrica, oggi vescovo di Matelica, e dal suo gruppo di studenti che volevano ringraziare la Madonna per l’anno scolastico appena concluso.

Oggi quel gesto che si rinnova fa inviare a Papa Benedetto XVI la sua speciale benedizione. Non senza far trapelare l’intenzione di ripercorrere anch’egli i 27 chilometri che separano la Civitas Mariae dall’importante santuario marchigiano, sulle orme del predecessore Giovanni Paolo II.
Inviare un telegramma al presidente della Repubblica Giorgio Napolitiano e quello del Consiglio Romano Prodi anche a nome di tutto il Governo. E poi i cardinali, tantissimi che hanno voluto dare il loro sostegno. E Juan Carron, prosecutore del fondatore di Comunione e Liberazione, Don Giussani.
Impossibile elencare tutte le personalità politiche, istituzionali, religiose presenti tra i 60 mila, un record, che per tutta la notte, fino alle 6,30 del mattino hanno affrontato pregando e cantando la massacrante traversata.

Onorevoli, sindaci e amministratori provenienti da tutta la Regione, tranne che da San Benedetto del Tronto, di ogni componente politica, si sono dati appuntamento alla messa. Iniziata con un po’ di ritardo rispetto alle precedenti edizioni, qualche minuto prima delle ore 21.
Dopo gli interventi del sindaco Giorgio Meschini che ha accolto i partecipanti e di Perdo Sarubbi, indimenticabile Barabba nel film The Passion di Mel Gibson. L’attore ha anche recitato la preghiera alla Vergine di San Bernardo da Chiaravalle, tra le opere sublimi della letteratura italiana e contenuta nel XXXIII canto della Divina Commedia.

E ancora la professoressa Elena Ugolini del Liceo Malpigli di Bologna che ha interpretato il tema dell’incontro 2006 “Vagliate tutto e trattenete il valore”. Ed ancora l’intervento di Barbara, del movimento dell’Azione Cattolica. Oltre a raccontare la sua toccante esperienza personale e di missionaria in Camerun con la famiglia, ha rinnovato uno dei temi forti, da sempre, del Pellegrinaggio: la presenza dei gruppi ecclesiali, non soltanto di Cl che ne è promotore.

Anche dal mondo dello sport è venuta una parola di speranza nella fede e nella concretezza della vita quotidiana. Con Nando Coppola, già portiere dell’Ascoli, cristiano praticante noto anche per tenere, ogni domenica, una foto della Madonna sui pali che difende.

E di Fefé De Giorni, allenatore della Lube Banca Marche, squadra di pallavolo fresca campione d’Italia. Tutti hanno voluto spiritualmente o fisicamente, unirsi ai pellegrini che sono stati illuminati dalla luce della fiaccola, accesa nei giorni scorsi a Roma dal Papa.

Il brivido di fratellanza e di profonda comunione ha percorso la folla quando, monsignor Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i Laici, ha iniziato la celebrazione religiosa in uno stadio gremito sia sugli spalti sia sul parterre. Quest’anno, inoltre, il pellegrinaggio ha avuto come intenzione
il porsi quale “Scuola di Libertà” in accordo con le parole pronunciate dal Papa in occasione del recente incontro con i movimenti cattolici a Roma.
Tra i numeri della XXIII edizione lo spiegamento davvero ingente del servizio di assistenza: le Anpas marchigiane ed abruzzesi hanno contribuito alla giornata con 30 ambulanze attrezzate. La Croce Rossa ha contribuito con 20 ambulanze, 40 postazioni fisse delle quali 8 soltanto a Loreto.

In allegato la testimonianza di Magdi Allam