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2° serata della rassegna “Canone Inverso- I° festival del duetto”.

| ATRI - Il filo conduttore del duetto non sarà presente solo nel concerto tenuto dal bravo pianista inglese e dalla sofisticata cantante italiana, che si esibiranno in anteprima nazionale, ma anche, e forse in maniera più viscerale, nella mostra di pittura


Domani sera alle ore 21’30, presso le Scuderie Ducali di Atri, seconda serata della rassegna “Canone Inverso- I° festival del duetto”. Questo secondo evento è tutto incentrato sul binomio ARTE E MUSICA, la serata avrà inizio con l’apertura della mostra di pittura di “Luigi e Riccardo Celommi, che resterà aperta fino al 30 giugno. Seguirà , in anteprima nazionale, il concerto del duo John Taylor (pianoforte) e Diana Torto (voce).
Il filo conduttore del duetto non sarà presente solo nel concerto tenuto dal bravo pianista inglese e dalla sofisticata cantante italiana, che si esibiranno in anteprima nazionale, ma anche, e forse in maniera più viscerale, nella mostra di pittura. Mostra che sarà divisa in due parti(in due diverse sale) e rappresenterà un ideale passaggio di consegne tra due generazioni diverse di artisti, tra Luigi (padre) e Riccardo(figlio) eredi di una dinastia di affermati pittori .
La rassegna è organizzata dall’associazione culturale ST@RT di Castelnuovo Vomano.


ARTISTI

John Taylor

John Taylor è diventato celebre per il suo approccio poco formale e quasi istintivo al piano. Nato a Manchester nel 1942 nei primi anni sessanta suona con piccole orchestre e ascolta soprattutto Oscar Peterson, Bill Evans, Herbie Hankock.
Nel 1964 frequenta l’ambiente jazz di Londra: suona con il quintetto di Alan Skidmore, con l’ottetto di John Surman, con la cantante Norma Winstone che nel 72 diventa sua moglie. Nel 1977 con la Winstone e Kenny Wheeler fonda il trio “Azimuth”.
Successivamente ha collaborato con il quintetto di Jan Garbarek, il quartetto di Aril Andersen e il quartetto di Miroslav Vitous con i quali ha suonato nei principali festival jazz.
Negli anni novanta ha ripreso la collaborazione con John Surman in duo e quartetto (con Chris Laurance e John Marshall).
Ha lavorato intensamente anche con Kenny Wheeler, con il quale, assieme anche alla cantante Norma Winstone ha suonato nel Trio “Azimuth”, una delle espressioni più suggestive di quel modo di fare musica che va sotto il nome di “ECM sound”. Il gruppo, nato nel 1977, è ancora oggi attivo. Da ricordare anche i dischi “italiani” con la voce di Maria Pia de Vito (“Phonè”, “Nel respiro” e “Verso” nel quale interviene anche la chitarra di Ralph Towner).

Diana Torto

Dopo aver studiato canto classico al Conservatorio si è dedicata all'improvvisazione e al jazz e parallelamente, per la versatilità delle sue doti vocali, è stata chiamata a collaborare anche nell'ambito di esperienze che vanno dalla musica popolare alla musica contemporanea. Nella sua attività ha avuto modo di collaborare con John Taylor, Kenny Wheeler, Mike Stern, Enrico Rava, Chris Laurence, Paolo Fresu, Paolo Damiani, ecc. In ambito classico ha collaborato con Stefano Taglietti e Alfredo Impullitti. E’ docente di canto e improvvisazione presso l'Accademia Musicale Pescarese e il Conservatorio di Frosinone.



Luigi Celommi



Figlio d’arte, i suoi progenitori sono il nonno Pasquale ed il padre Raffaello, noti in campo internazionale, inizia a vivere le sue esperienze artistiche presso lo studio paterno, ove apprende il “mestiere".
Una notevole libertà espressiva accompagnata da una solida preparazione, gli permette di risultare assai convincente sul piano della trasmissione dell`immagine e di tutto ciò che essa comporta come patrimonio di valori umani e come specifico impegno espressivo.L`emozione diventa per lui uno stimolo che lo riporta a riconoscere pittoricmente ciò che vi è di valido sotto il profilo poetico in ogni soggetto.



Riccardo Celommi



Riccardo Celommi nasce a Teramo il 12 aprile 1967.
Figlio d,arte (suo padre, suo nonno ed il suo bisnonno sono affermati pittori).
Ben presto emergono in lui i germi dell'avventura artistica e pur passando molto tempo presso l'atelier paterno il suo modo di esprimersi si differenzia in maniera completa e netta dall'arte del suo genitore.
Il suo mondo è popolato da una umanità alla ricerca del proprio io che ne genera una visione onirica della vita. Non disdegna però nemmeno una rappresentazione più serena della vita come nei suoi paesaggi che risentono dell'influsso artistico dei suoi progenitori

23/06/2006





        
  



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