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Achille Serra, poliziotto armato di dialogo

San Benedetto del Tronto | La passione per il lavoro, il racconto serrato degli anni di piombo milanesi, il rapporto con i colleghi, la convinzione dell'uomo che alle armi preferisce le parole, tutto questo nel libro del Prefetto di Roma, presentato ieri sera in Palazzina

di Eleonora Camaioni

Serra


“Non ho mai sparato un colpo, neppure i miei uomini. Questo è il più grande successo della mia vita professionale” ha esordito così il Prefetto di Roma Achille Serra, ieri sera in Riviera, per la presentazione del suo libro “Poliziotto senza pistola. A Milano negli anni di piombo e della malavita organizzata”.
Evento organizzato dalla Bibliofila nell'ambito di "Incontri con l'Autore" inseriti in "Scena Aperta" patrocinata dal Comune.

Un successo il suo di una vita lavorativa vissuta in prima linea sotto la cappa di piombo delle pistole, delle mitragliette, a combattere la criminalità organizzata e la stagione del terrorismo, affrontare manifestazioni studentesche e gang, l’esplosione del fenomeno delle Brigate Rosse e le bande della malavita operanti a Milano tra gli anni ’60 e ‘70.

Dal 2003 prefetto di Roma, Achille Serra ha salito tutti i gradini di una brillante carriera. I suoi 40 anni vissuti da sbirro sono il cuore pulsante del libro. “Un volume – come è stato definito da Patrizia Carosi (Vicequestore di Ascoli) che per una sera ha lasciato la divisa e vestito i panni della presentatrice - non solo per addetti ai lavori. Un diario di servizio nel quale il Dott. Serra racconta le passioni della sua vita”.

Cerca di raccontare come questi anni gli sono rimasti dentro, lo fa con autenticità, infilandoci dentro tutta l’umanità possibile e cercando di raggiungere due obiettivi: far capire il messaggio che “dietro la divisa c’è l’uomo”, far conoscere il significato del titolo del libro poliziotto senza pistola, ma con un’arma più potente, il dialogo.

Il libro è la storia di un funzionario, laureato in giurisprudenza, approdato in Polizia a soli 27 anni, immerso nel clima arroventato di anni difficili, ma anche e soprattutto di un uomo che tenta di vivere la sua vita privata e familiare mentre l'Italia attraversa un periodo di cambiamenti epocali. Un poliziotto che non ha paura di affrontare banditi e criminali, un uomo che ammette i limiti nell’affrontare il cambio del pannolino della propria figlioletta.

Achille Serra ha offerto uno spaccato di vita e di umanità forte. Con coerenza ha sempre sostenuto una filosofia di vita secondo la quale “nel fondino della pistola deve essere presente solo l’arma del dialogo”. Un insegnamento che il giovane vicecommissario Serra ha ricevuto in primis da Luigi Calabresi, collega romano e commissario di Polizia a Milano, ma anche dal Maresciallo Scuri, dal Giudice Alessandrini e da tutti quegli uomini che hanno lavorato fianco a fianco con lui, alcuni perdendo anche la vita come il Brigadiere Giovanni Ripani, giovane 27enne di Altidona, brutalmente ucciso dalla banda Vallanzasca in uno scontro a fuoco.

Ha parlato anche del rapporto di umana civiltà instaurato con i delinquenti, con gli assassini. Affronta argomenti come la grazia a Sofri – del quale senza polemica dice “Perché tutti si affannano a voler dare la grazia ad una persona che non la chiede?”. Ricorda Vallanzasca come “il criminale coraggioso”, al quale non deve essere concessa la grazia, ma dovrebbe essere spostato in un carcere vicino Milano, per poter permettere alla mamma, ormai novantenne, di vedere il figlio prima di chiudere gli occhi. Afferma che nel 2002 il raduno del Social Forum lo ha impegnato tanto quanto gli eventi del ’78 e narra in due appassionate e intense pagine “l’annus horribilis”, il 1969, e in particolare il giorno 12 dicembre, il giorno nero della strage alla Banca dell’Agricoltura di Piazza Fontana a Milano.

L’ultimo pensiero della serata lo ha rivolto ai giovani, ai quali si è ispirato nello scrivere il libro, “L’augurio che vi faccio è che possiate trovare un lavoro che vi piaccia, ma che vi faccia dormire tranquilli”. Presenti durante la serata numerose personalità e colleghi di Serra, oltre alla Dott. ssa Patrizia Carosi, il Dott. Alberto Cifelli (Prefetto di Ascoli Piceno), il Dott. Marco Fischetto (Commissario di P.S. di San Benedetto), il Capitano dei CC, Giancarlo Vaccarini. Ad accogliere il funzionario e fare gli onori di casa, nel più bel giardino di viale Buozzi, Margherita Sorge (Assessore alla Cultura) e il sindaco Giovanni Gaspari.

Prima della presentazione il Prefetto Srrra ha potuto gustare le prelibatezze culinarie preparate da Alessia, Matteo e Paola Capriotti, titolare dello chalet "Da Luigi".

28/07/2006





        
  



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