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I Ds sull'arretramento dellla A14

Ascoli Piceno | Risposta ai consiglieri comunali dell'UDC

Le affermazioni dei rappresentanti comunali dell’UDC di Ascoli Piceno sull’arretramento dell’A14 risultano essere pretestuose, strumentali, faziose e funzionali ad un solo obiettivo: quello di coprire l’inefficienza, l’isolamento e la mancanza di programmazione dell’amministrazione comunale di Ascoli Piceno su un dibattito determinante per il territorio ed il capoluogo come quello relativo alle infrastrutture.

Riteniamo, comunque, di tranquillizzare i redivivi rappresentanti dell’UDC di Ascoli Piceno per quanto riguarda la posizione dei Democratici di Sinistra del territorio. Il nostro partito, non da ieri, si è pronunciato, attraverso relativi atti approvati dall’organismo di direzione politica provinciale, sull’arretramento dell’A 14 come priorità programmatica così come si evince dal programma amministrativo provinciale con il quale ci siamo presentati di fronte agli elettori. Inoltre, anche le linee guida dettate dal PTC provinciale, strumento di programmazione relativo alle tematiche infrastrutturali, riportano la centralità delle indicazioni dei DS di Ascoli Piceno.

L’arretramento risulta essere l’obiettivo strategico sul quale riteniamo si possa costruire la necessaria convergenza per addivenire ad alcune soluzioni determinanti per lo sviluppo del nostro territorio: decongestionare la SS 16; realizzare un collegamento diretto con Roma attraverso la A 24. Questo non ci preclude la volontà di discutere su alcune soluzioni parziali di breve periodo attraverso l’indicazione di alcune priorità infrastrutturali come la strada Mezzina oppure valutare serenamente tipi di soluzioni, non sostitutive dell’obiettivo centrale, per rispondere alle esigenze dettate da alcune croniche e contingenti situazioni come, appunto, la decongestione della SS 16.

I DS, a differenza di altri partiti di centrodestra governati dai soliti podestà, sono abituati a discutere ed a confrontarsi attraverso dibattiti che hanno come unico scopo quello di riuscire a trovare opportune conclusioni operative per il territorio Piceno. Inoltre occorre aggiungere che non esiste divisione neanche tra i DS della federazione di Ascoli piceno quelli della federazione di Fermo dato che entrambi siamo favorevoli alla terza corsia fino a Pedaso così come più volte dichiarato.

Dire che per colpa delle divisioni all’interno del nostro partito non si possa procedere alla realizzazioni di necessarie priorità programmatiche è soltanto un modo pretestuoso per colmare l’incapacità di sintesi e di proposta del centrodestra ascolano ormai noto per l’inaffidabile impostazione capace soltanto di rendere priva la città capoluogo di Ascoli Piceno, del suo naturale e necessario ruolo. Una curiosità però i DS ce l’hanno: come mai i rappresentanti dell’UDC non chiedono lumi agli alleati di AN che negli scorsi 5 anni di governo sono stati protagonisti indiscussi, attraverso il vice ministro Baldassarri, di dibattiti, scelte e decisioni relative soltanto alle necessità infrastrutturali di Ancona ed del suo circondario? Questa sarebbe una domanda seria alla quale, noi DS, non abbiamo avuto ancora la possibilità di conoscere la risposta.

Chissà se gli esponenti dell’UDC di Ascoli riusciranno ad averla: anche per noi questo sarebbe un ottimo, esaustivo ed inopinabile risultato di verità che il nostro territorio avrebbe la necessità di poter colmare.

17/08/2006





        
  



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