Videoarte ieri sera nel giardino della Palazzina Azzurra. Sono infatti state proiettate le opere giunte alla fase finale del “Premio Internazionale di Videoarte”, al quale hanno preso parte artisti di varie località del mondo.

Davanti ad una cornice di pubblico buona per il tipo di rassegna in questione, parola del Direttore Artistico, la commissione artistica della Biennale Adriatica di Arti Nuove, composta da Luigi Maria Perotti, con i curatori Antonio Arevalo e Cristiano Seganfreddo, il presidente della Mediateca Regionale delle Marche Stefano Schiavoni ed il critico d’arte Mario Savini ha poi proclamato il vincitore, anzi, i vincitori ad ex aequo, ossia "Treadmill" di Katia Bassanini (Svizzera) e "The soldiers" di Miltos Michailidis (Grecia).

Il primo lavoro è una breve performance realizzata direttamente dall’artista: gli vengono consegnati da una mano che entra ed esce dal campo visivo vari oggetti di uso comune, mentre lei corre sempre più affannata su un tapis roulant sempre più veloce. Divertente e provocatorio sberleffo della donna del terzo millennio, sempre di corsa, verso poi cosa chi lo sa?

L’opera, assai criptica, dell’artista ellenico invece vede protagonista un soldato metà uomo e metà cane che, in una stanza, gioca con la propria pistola, all’improvviso si scatena una vento molto forte che lo costringe a raccogliere dei fogli di carta da diario svolazzanti tutt’intorno a lui.

Momenti di suspense ben gestiti, quando un problema tecnico al video proiettore quasi impedisce la visione dell’ultima opera, in altre circostanze avremmo detto…il bello della diretta.

La Menzione Speciale “Valerio Capponi" viene assegnata a "Red Carpet" di Manuela Viera Gallo (Cile), dove bicchieri che sembrano grattacieli, vernice rossa che goccia come sangue, rappresentano vividamente le ferite di una città sotto assedio. Mentre si aggiudica il Premio Mediateca Regionale delle Marche (consistente nella produzione di una futura opera di videoarte) "I" di Andrea Piunti: Suggestivo cortometraggio su temi come l’identità e solitudine, un gioco di un bambino alla ricerca del suo io, lo cerca in un grande contenitore avente al suo interno tante palle di plastica trasparente, con dentro delle foto di persone, tutte legate da un filo di nylon, simbolico cordone ombelicale, linfa vitale di sogli, pensieri, desideri di individui ed intere società.

Le altre video-opere finaliste sono state: "4ever young" di Giulia Brazzale e Luca Immensi (Italia); "Made in Italy" di Adriano D´Angelo (Italia); "Satan eats Seitan" di Luca Lumaca (Italia); "My fears II" di Macro (Italia); "INgiro" di Luca Manes (Italia); "Quasi-Objects/cinematic04" di Lorenzo Oggiano (Italia); "zeroazero" di Matteo Peterlini (Italia); "Sandwichman" di Studio X (Italia/Spagna); "Musical Fantasy Light" di Danilo Torre (Italia).