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Aerdorica. I sindacati incontrano l’assessore Pistelli, il presidente e amministratore delegato

| ANCONA - L’assessore Pistelli ha ribadito quelli che sono i tempi che il cda deve rispettare

Un incontro per individuare un “percorso congiunto” sullo sviluppo dell’Aeroporto: così l’assessore Loredana Pistelli ha definito la riunione di questa mattina in Regione, con i sindacati - confederali e aziendali – il presidente Mario Conti e l’ad Freiederich Wendler.

E questo obiettivo è stato raggiunto, fissando un metodo e riunioni specifiche per affrontare altrettante questioni. Il prossimo incontro già giovedì 7 settembre sui temi della organizzazione del personale.

L’assessore Pistelli ha ribadito quelli che sono i tempi che il cda deve rispettare: entro il mese di settembre il piano industriale e l’organizzazione interna, contemporaneamente alla individuazione delle linee per il rientro e il risanamento econonomico.

Una situazione difficile quella dell’Aeroporto – ha ricordato la Pistelli - che ha portato la Regione ad assumere decisioni impegnative sia dal punto di vista organizzativo che come impegno economico: “quello che occorre fare ora – ha detto – è garantire il rispetto degli impegni presi, definire che ci saranno monitoraggi per step successivi, con un confronto con le parti sociali serrato per una struttura, che in sinergia con il Porto e l’Interporto, rappresenta un punto nodale per lo sviluppo delle Marche.”

Mario Conti ha riferito del lavoro svolto dal cda, nelle due riunioni che ci sono state. Alcuni elementi sono stati precisati. Nel 2006 la Regione non ha erogato risorse all’Aeroporto. I 4 milioni di euro previsti nel bilancio del 2007 verranno sbloccati al momento dell’approvazione definitiva del Piano industriale; 1 milione per ciascuno di questi quattro punti: contributi di esercizio, possibili nel caso di piccoli aeroporti; investimenti; ricapitalizzazione; ulteriori quote di capitale.

L’ad Wendler ha detto che si sta lavorando per fare un Piano che contenga sia le strategie, ma anche l’implementazione delle stesse: un Piano che non è in grado di indicare come si procede per garantire l’ottenimento degli obiettivi non è un Piano serio. E’ chiaro – ha precisato – che dobbiamo poter lavorare con la necessaria serenità, anche per garantire la collaborazione degli stessi lavoratori. A questo proposito ha detto che alcune affermazioni fatte non sono esatte. Su EVOLAVIA si sta “valutando”, non è ancora stata assunta nessuna decisione definitiva.

Così come si sta lavorando sul fronte della sicurezza: esperienza questa resa drammaticamente attuale dai recenti episodi di Londra.

Alcuni Istituti di Credito – Banca delle Marche, Banca Popolare di Ancona, Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, hanno dato fiducia all’Aeroporto con un credito di 3 milioni di euro, che consente di far fronte ai primi impegni e che verrà rinnovato alla sua scadenza.

Ha ricordato che l’aeroporto di Falconara è una struttura che ha ottenuto la certificazione, ma “non è in concessione totale”: ciò comporta che annualmente occorre ridiscutere di una serie di aspetti.

Ha precisato che attualmente la pista di volo è più corta per lavori che si stanno svolgendo: ciò ha creato alcuni problemi ai vettori che hanno bisogno di una pista più lunga.



Il fronte sindacale si è detto soddisfatto del cammino intrapreso: di un rapporto trasparente e lineare Regione-Aeroporto-Parti sociali; che l’Aeroporto venga visto in un quadro più complessivo di sviluppo infrastrutturale; che EVOLAVIA ha anche creato professionalità interessanti che vanno utilizzate. Gianni Venturi (CGIL) ha detto che la salvaguardia dei livelli occupazionali va considerata in un sistema più ampio di valorizzazione delle risorse umane. Franco Patrignani (CISL) ha ribadito di condividere il taglio netto con la gestione precedente e che bisogna lavorare in modo da tenere la situazione sotto monitoraggio. Graziano Fioretti (UIL) ha ribadito che se il Piano ha l’obiettivo di aumentare i passeggeri, lo sforzo deve essere comune, con un percorso stabilito con i sindacati.

I sindacati aziendali hanno tutti lamentato la mancanza di colloquio con la precedente gestione, si sono augurati che il nuovo metodo di confronto significhi un dialogo destinato a rimanere sempre vivo. Hanno parlato Virgilio Marconi (FILT-CGIL), che rimarcando la necessaria discontinuità rispetto al passato, ha ricordato che l’incidenza della voce “costo del lavoro” è diminuita rispetto al passato: dal 45% al 34%, ci sono invece, ha detto, altri costi che “sono impropri”. Paolo Pizzichini (FIT-CISL) ha detto che con la passata gestione “si è stati costretti a interrompere le relazioni sindacali” e che ci vuole un investimento sulle professionalità, sia per quanto riguarda la forza stabile, che il precariato, a cui occorre dare risposte. Giorgio Andreani (UILT-UIL) ha detto di condividere questo abbassamento dei toni, della “temperatura”, lasciando alle spalle le polemiche per perseguire un corretto dialogo sui temi che stanno a cuore ai sindacati.

30/08/2006





        
  



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