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Edipo Re: l'avventura inizia domani

Sant'Elpidio a Mare | La prima produzione dei Teatri di Marca esordisce domani sera al Cicconi per la regia di Franco Branciaroli

di Pierpaolo Pierleoni


Il cerchio si chiude, una nuova avventura può iniziare, esattamente da dove era stata ideata, alcuni mesi fa. Il Teatro Cicconi di Sant’Elpidio a Mare ospiterà domani sera, alle 21.30, la prima nazionale dell’Edipo Re diretto da Franco Branciaroli. Il grande attore e regista, una delle figure di massimo spicco del teatro italiano, ha accettato, lo scorso anno, proprio quando arrivò a S. Elpidio per Finale di partita di Samuel Beckett, la proposta dell’assessore alla cultura Antonio Santori, e preso in mano la prima produzione autonoma del fermano, lanciata dall’Associazione Teatri di Marca, insieme alla società comunale elpidense Sem Servizi.

Un progetto ambizioso, intorno al quale, in origine, non mancavano le perplessità. Ma dalla scorsa primavera, “il miracolo”, come lo stesso Santori lo ha definito, è sbocciato. Prima i provini, che proprio al Cicconi hanno visto convergere a maggio oltre cento attori da tutta Italia. Poi la scelta del cast, e l’inizio delle prove. Ora, finalmente, il viaggio dell’Edipo Re dei Teatri di Marca può partire. Una messa in scena di cui il regista Branciaroli si dice pienamente soddisfatto per vari ordini di motivi. Intanto per il materiale umano avuto a disposizione
“Questo territorio ha davvero molto offrire. Francamente un gruppo di questo livello mi è capitato raramente. In genere gli attori davvero bravi sono un paio, qui anche chi è più inmasso ha comunque un’ottima preparazione”.

Poi, per il messaggio che dal palco del Cicconi si cercherà di veicolare. Una chiave di lettura diversa, senz’altro originale, dell’opera di Sofocle e più in generale della tragedia greca. “Sono riuscito a fare quello che volevo, cioè esplorare il rapporto tra tragedia greca e capro espiatorio. La tragedia è un mascheramento del sacrificio umano, necessario per far restare in piedi la civiltà. Questo è Edipo, un capro espiatorio. L’innovazione sta soprattutto sul coro: non leggerà le battute del testo greco, ma le battute sono tratte dalle riflessioni di Renè Girard sul rapporto tra violenza e sacro”.

La scelta scenica sarà scarna, fatta di tavoli e panche. “La scenografia nella tragedia greca non esisteva, quindi o si inventano costruzioni esagerate, come faceva Ronconi, oppure è meglio non mettere nulla”. Gli Edipo saranno due. Uno resterà di spalle per tutta la rappresentazione perché, spiega Branciaroli, “Questa storia si sviluppa tutta all’indietro: tutto quello che si racconta è già successo, Edipo se lo vede solo cadere addosso. Per questo resta di spalle e rivede sé stesso ripercorrere tutto il suo passato”.

Si aspetta molto l’assessore elpidiense e presidente dei Teatri di Marca Antonio Santori: “Credo che verrà fuori un grande lavoro, dopo aver seguito le prove posso dire che vedremo uno spettacolo di altissimo livello. Il fatto che sia stato realizzato con risorse locali non significa certo che si tratti di un lavoro modesto: è un’opera di altissimo livello, con attori di serie A. Con Franco Branciaroli c’è stata grande sintonia, e questo gruppo è riuscito a diventare ciò che è ora”. E tutti concordi nel definire straordinaria l’esperienza di lavorare con Branciaroli gli attori della compagnia.

“E’ il fato che mi porta qui – dice convinto l’Edipo, Alex Sassatelli, anche per via di un incidente motociclistico occorso a chi in prigine aveva il ruolo di Edipo, poi passato a lui – Ho sempre avuto la fortuna di lavorare con gente brava, ma mai così. Poi il personaggio, una volta acquisito, viene da sé, basta lasciarsi condurre”. La protagonista femminile, Giocasta, sarà invece interpretata da Isabella Carloni. “Ho scoperto un modo di affrontare il testo come non avevo mai fatto. Senz’altro una grande esperienza. Fare Giocasta è per me un bellissimo regalo”.

“All’inizio non capivo cosa volesse Branciaroli – spiega Riccardo Leonelli, l’Edipo di spalle – faticavo ad entrare nella sua ottica. Poi, anche grazie alle prove, scaglionate nel tempo, sono riuscito ad approfondire e capire. Ormai mi ero impigrito, da qualche tempo lavoravo sempre con la stessa compagnia, sullo stesso ruolo, e avevo perso il gusto di scoprire nuovi ruoli e un nuovo metodo”. L’entusiasmo non manca. Il lavoro è stato complesso, faticoso, ma senza dubbio efficace. Finisce una storia, ne inizia un’altra, il viaggio di Edipo, e con esso del Fermano e della sua vitalità culturale, in tutta Italia. Il primo appuntamento non poteva che essere a Sant’Elpidio a Mare, che così aprirà la stagione di prosa del Cicconi. Un peccato mancarlo.

05/10/2006





        
  



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