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Macchine e moto troppo potenti per i giovani. Vanno posti dei precisi limiti per la conduzione

| FORLI - Corsi di guida sicura con una sorta di "borsa di studio" a tempo, e rimborso parziale solo dopo 5 anni senza incidenti.

Il gravissimo incidente di Brescia con la morte di tre ragazzi su una vettura molto potente condotta da uno di loro - patentato da poche ore -ripropone il problema, sempre rinviato, di giovanissimi conducenti che guidano veicoli adeguati più alle capacità dei portafogli dei genitori che alla loro qualità di guida.

Sono troppi i modelli di auto e moto assolutamente inadeguati per potenza e velocità rispetto a conducenti inesperti e facilmente inclini alla ricerca di emozioni, in un contesto di celebrazione della velocità, come simbolo di forte emozione. Troppe auto e moto sviluppano potenze che rendono difficilmente governabile un mezzo.

E’ questo il risultato di una ricerca de Il Centauro organo ufficiale dell’Asaps (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale). Infatti secondo i listini di Quattroruote (aprile 2006), la “bibbia” delle auto in vendita in Italia, delle 54 marche presenti sul mercato italiano ben 46, pari all’85,1%, producono modelli che eguagliano o superano la velocità massima di 200 Km/h.

Di queste 42 eguagliano o superano i 220 Km/h, 77,7%. Sono invece 36 le marche che toccano e superano i 230, percentuale 66,6%. Quota 240 viene raggiunta da 33 marche pari al 61,1%. La soglia psicologica dei 250 Km/h è toccata e superata ancora da 25 marche su 54, vale a dire il 46,2%.
Auto di oltre 200 cavalli che raggiungono e superano i 250 -300 km/h, moto da 180 cavalli (potenza che sino a 10 anni fa era desiderabile per un Capirossi in pista) che in prima marcia vanno 130 Km/h e da 0 a 100 in 3 secondi, sono vere armi improprie date in mano a giovani con una scarza preparazione di base e in un teatro stradale che ha bisogno di più controlli.

A parere di Asaps va vietata la conduzione di mezzi particolarmente potenti nei primi anni di patente. I limiti differenziati per età, è dimostrato, non servono assolutamente a niente.
Dovrebbero poi essere organizzati, secondo Asaps, corsi di vera guida sicura per la conduzione dei mezzi più potenti, con prove selettive e interventi sugli aspetti concettuali del vero e sottostimato rischio della velocità orizzontale.

Si potrebbe prevedere una sorta di borsa di studio a consegna ritardata.
In sostanza una parte del costo dei corsi, pari al 50%, andrebbe restituita dallo Stato e dalle Assicurazioni solo dopo 5 anni trascorsi senza che il giovane conducente sia incorso in incidenti stradali.

Questa situazione di disinvolta possibilità per tutti di guidare tutto ciò che viaggia su ruota sulle strade va regolamentata in modo serio.

05/10/2006





        
  



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