Riconversione: l'unica strada da percorrere per andare oltre la dismissione delle quote zucchero e dare sicurezze ai lavoratori della Sadam e di tutti gli altri 12 zuccherifici italiani chiusi in seguito alla riforma saccarifera della Comunità europea. Nei recenti incontri con il ministro per le Politiche agricole Paolo De Castro, si è ribadita l'attenzione del Governo ai progetti di riconversione, di cui va garantita ovviamente la sostenibilità.

Come noto, per la Sadam di Campiglione di Fermo da tempo è stato stabilito di costruire un impianto ad olio di girasole. Si spinge anche per la combustione di biomasse, ma come spiegato anche dal segretario nazionale Fai Cisl Sergio Retini, ieri a Fermo, l'operazione non è semplice, anche perché richiederebbe una riconversione dell'intera filiera agricola.

Da Retini anche un accenno all'importanza di un'azione forte da parte del Comune di Fermo e del sindaco Di Ruscio. Sarebbe infatti indispensabile, per ottenere i fondi per la riconversione, che si concludessero prima le operazioni di bonifica nell'area di Campiglione.

Intanto, si sta lavorando per la realizzazione di un accordo di programma, che coinvolga prorpietà, maestranze degli stabilimenti e mondo agricolo. L'accordo, che dovrebbe durare 12 anni e su cui si sta discutendo, dovrebbe consentire di legare la Sadam con forza al territorio ed ai suoi campi. Gli agricoltori potranno impiantare girasoli al posto delle barbabietole, a prezzo garantito, ed i terreni locali dovrebbero bastare a coprire per il 35-40% il fabbisogno della centrale.

Si prevede che la centrale ad olio di girasole, che sarà realizzata dalla Falc Actelios, potrebbe essere in funzione nel giro di un paio di anni, una volta espletate tutte le formalità burocratiche, ottenute tutte le autorizzazioni ed effettuata la riconversione dell'impianto.