Tre i partner: comune di Fermo, scuola media Leonardo Da Vinci, Rugby Fermo 1935. Molteplici gli obiettivi: far risparmiare ai genitori tempo e denaro necessari per portare e riprendere il figlio dall'allenamento; imitare, almeno in parte, il modello inglese e americano del campus dove i campi da gioco sono adiacenti alle scuole; tenere i ragazzi dall'uscita dalla scuola fino all'ora di cena in una struttura sicura con allenatori ed educatori. Il progetto è importante.

 L'idea del presidente Santarelli è di partire a gennaio. La società metterebbe a disposizione il campo di Marina Palmense dove il nuovo Club House (un container acquistato da poco) ospiterebbe il servizio mensa e una lunga tavolata per studiare. I ragazzi delle medie che si stanno avvicinando a questo sport, prima o dopo l'allenamento, avrebbero la possibilità di fare i compiti aiutati da alcuni volontari. Scuola e Comune, attraverso la Consulta dello sport, dovrebbero coordinarsi per trasportare i ragazzi al campo.

E una convenzione con la Steat è già una valida ipotesi. L'idea di creare poli di aggregazione, dove si gioca ma si studia anche, piace all'assessore Luciano Romanella che ha in mente di chiedere alle altre società sportive fermane non di imitare il rugby ma di “personalizzarsi” con iniziative azzeccate e fattibili.

Intanto nel pomeriggio di mercoledì 22 sessione “speciale” di allenamenti per i giovanissimi e per la prima squadra della Rugby Fermo. Sarà a Marina Palmense infatti Andrew Jepson, uno dei responsabili del Viadana (ai vertici del campionato Top 10). Prosegue così il rapporto fra i fermani e i mantovani, nato qualche mese fa con l'inserimento del team di Santarelli nel progetto “Club dei Clubs”.