La Sutor verso la partita contro la Fortitudo.
Montegranaro | Grande fermento per la partita di domani, i tifosi sutorini accorreranno in massa al PalaDozza. Almeno tre i pullman in partenza!
di Chiara Marzan
Da sinistra Canavesi, Nikagbatse, Vitali e Childress
Quella di domani è una partita da sogno per la società marchigiana, per i tifosi e per i giocatori stessi che mai avrebbero pensato di sfidare proprio la Fortitudo, squadra di un certo blasone e fama nell’universo della LegaA che negli ultimi dieci anni è sempre stata competitiva e in lotta per lo scudetto.
I giocatori sono pronti sia dal punto di vista atletico che mentale, coach Pillastrini, invece, non nasconde una certa emozione nello sfidare la “sua” squadra che rappresenta un po’ la sua giovinezza dal momento che è proprio nella società bolognese dove è cresciuto: “E’ la squadra per cui facevo il tifo da ragazzo, con quel club ho fatto da allenatore tutta la trafila dalle giovanili alla prima squadra, è un club che ti dà un senso di appartenenza speciale. Ma ci ho giocato contro diverse volte, tanto in campionato quanto in Eurolega, ho vinto e altre volte ho perso, non è più una novità per me sfidare la Fortitudo ma quell’aroma sempre speciale che questa società diffonde rimane” dice il coach suturino.
È un periodo brutto questo per Bologna, reduce da un bruttissimo inizio di campionato nell’eurolega e da 4 partite perse su sette nel campionato nazionale. Il coach Fabrizio Frates, arrivato quest’anno raccogliendo la pesante eredità del suo predecessore Jasmin Repesa, è stato esonerato proprio ieri a causa dei deludenti risultati che nessuno si aspettava per una squadra tanto forte com’è sempre stata la Fortitudo. Ora alla guida della formazione emiliana è arrivato il turco Ergin Ataman
I sutorini sanno che sarà difficile, sanno che il parquet non è quello del loro adorato PalaSavelli ma del PalaDozza ma sanno anche delle difficoltà, più che altro psicologiche, di questa Fortitudo in crisi… non è detto che non azzardino il colpaccio che li porterebbe a quota 10, ovvero nella zona calda della classifica. E’ presto per dire certe cose ma è importante partire con la giusta e vincente predisposizione.
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18/11/2006
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