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Grossi nomi per il Riccitelli Jazz 2006

| TERAMO - I primi 2 appuntamenti: sabatoi 4 novembre con Kenny Barron Trio e martedì 7 con Freddy Cole Quartet

Nomi importanti per il Riccitelli Jazz 2006.

Si comincia sabato 4 novembre 2006 , con Kenny Barron Trio (KENNY BARRON pianoforte;
KIYOSHI KITAGAWA contrabbasso; FRANCISCO MELA batteria)


Kenny Barron
Barron è ormai da alcuni anni il pianista di scuola mainstream be bop più stimato ed ammirato sulla scena mondiale. Lo dimostrano le cinque nominations ai Grammy Awards - per gli album e per gli assoli, sia fra i critici che fra i lettori - vinti con Down Beat, Jazz Times e Jazziz, cioè le maggiori e più prestigiose riviste specializzate d'America. Sorprendente la sua carriera cominciata quando era ancora adolescente. Nato a Filadelfia nel 1943, a 19 anni è a New York con l'ottimo sassofonista James Moody. Passa poi a far parte della grande orchestra Gillespie, per restarvi cinque anni. Entra nel complesso di Yusef Lateef dal quale, più che dal lato musicale, impara sul piano umano e professionale. Nel 1974 inizia la sua carriera discografica che ad oggi lo ha portato ad incidere più di 40 album e a partecipare ad infinite sedute di registrazione. Passa tutti gli anni ottanta nel complesso di Stan Getz, allora al vertice dell'attenzione degli appassionati, conquistandosi sempre maggior notorietà e considerazione. In quegli stessi anni con il sassofonista Charlie Rouse, il bassista Buster Williams e il batterista Ben Riley fonda "Sphere" quartetto dedicato alla rivisitazione delle composizioni di Thelonious Monk, e a pezzi originali a lui ispirati. E' con questo quartetto che la musica di Kenny Barron raggiunge il suo apice e solo la morte di Rouse interrompe l'opera di questo memorabile complesso. Barron continua la sua attività: la sua collaborazione è richiestissima da tutti i maggiori talenti del mondo del jazz e continua inoltre, fino al 2000, la sua attività di insegnante alla Rutgers University iniziata negli anni settanta. Nel 1998 riprende l'attività di "Sphere" con Gary Bartz al tenore in sostituzione di Rouse ed incide per la Verve. Fino ad oggi la sua carriera è proseguita senza sosta divisa fra concerti in solo, in trio, in quintetto (Canta Brasil è il nome di un suo recente ensemble), sempre seguito da grande ammirazione ed apprezzamento sia da parte di un pubblico affascinato dal suo dinamismo e dalla sua raffinatezza melodica, che da tutta la critica che è concorde nel riconoscergli il magistero dei più grandi maestri.

Kiyoshi Kitagawa
E' uno dei jazzisti più conosciuti ed apprezzati in Giappone, suo paese d'origine. La sua attenta e profonda formazione musicale gli ha permesso di collaborare con svariati musicisti a livello internazionale. Il timbro corposo dello strumento e la spinta melodica rimandano in qualche modo a Ron Carter. Oggi Kiyoshi è parte integrante dell'odierna scena jazzistica internazionale. Dal Giappone si è trasferito a New York - sicuramente il cuore pulsante del jazz - ove ha incontrato Winard Herpes registrando con il gruppo Remembrance. Dopo questa prima esperienza ha suonato e registrato con Kenny Garrett. Ha collaborato ed inciso con musicisti del calibro di Steve Turre, Tommy Flanagan e Kenny Kirkland. Ha formato ed inciso quattro album in trio con musicisti giapponesi.

Francisco Mela
Nato nel 1968 in Bayamo Cuba, che pare veramente essere la culla dei batteristi di nuova generazione (vedi anche Horacio "El Negro"). Ha iniziato gli studi dall'età di 12 anni nella scuola delle arti El Yarey, dove ha raggiunto il diploma di classica e musica popolare cubana in percussioni. Ha iniziato la sua carriera concertistica sotto la guida di Gabriel Hernadez, Chuco Valdez e Danilo Perez, quest'ultimo lo ha indotto a muoversi verso Boston, dove in poco tempo si è affermato come uno dei maggiori interpreti del Latin Jazz, con il suo quintetto. La sua musica è stata influenza da Jose Luis Quintana (Chango), da Roy Haynes, da Elvin Jones, Theloniuos Monk e Tony Williams. Le sue collaborazioni lo vedono suonare con: Chucho Valdez, Joe Lovano, George Garzone, John Patitucci, John Scofield, David Sanchez, Jane Bunnett, John Benitez, Steve Coleman, Davi Samuels, Horacio "El Negro„ Hernandez, Hidalgo di EL di Giovani, Leonel Loueke, Kenny Barron ed altri.


Martedì 7 novembre 2006 sarà la volta invece di Freddy Cole Quartet (FREDDY COLE pianoforte
JERRY BYRD chitarra ;ELIAS BAILEY contrabbasso; CURTIS BOYD batteria)


Lionel Frederick Cole è nato il 15 ottobre del 1931 ed era il più piccolo di 5 fratelli nati da Edward e Paulina Nancy Cole. I suoi tre fratelli maggiori, Eddie, Ike e il famoso Nat erano tutti musicisti. Freddy si è trasferito a New York nel 1951 dove ha studiato alla Julliard School of Music e è stato influenzato da John Lewis, Oscar Peterson e Teddy Wilson. Dopo essersi diplomato alla New England Conservatory of Music, ha passato molti mesi “on the road” come componente della Earl Bostic Band, di cui facevano parte Johnny Coles e Benny Golson.Tornato a New York, Freddy ha composto molti brani tra i bistrò di Manhattan e contemporaneamente ha iniziato a farsi conoscere al grande pubblico, oltre che attraverso performance live, anche grazie a jingle televisivi e radiofonici. Nel 1972 si è trasferito ad Atlanta dove ha fondato un trio assieme al chitarrista Jerry Byrd, il batterista Curtis Boyd e il bassista Zachery Pride, coi quali è stato in tour in USA, Europa, Estremo Oriente e America del Sud. Il primo cd di Freddy risale al 1952, quando il suo primo singolo “The Joke’s on Me” venne prodotto da una sconosciuta etichetta di Chicago. Freddy ammette di suonare come suo fratello Nat “King” Cole : ci sono sicuramente delle similarità con Nat, infatti suona il piano, canta e si esibisce live con chitarra proprio come lui. Ma in realtà Freddy è emerso proprio grazie all’ombra di suo fratello Nat. Il suo modo di scrivere è sicuramente più vicino a quello di Frank Sinatra o Billy Holiday piuttosto che a quello di suo fratello e le sue musiche sono un po’ più “swing”.

La sua voce, soave, elegante e articolata, è una delle più rispettate nel mondo jazz. Il suo timbro di voce davvero caldo e affascinante, cattura all’istante e non si può negare che le sue, evidentemente per motivi genetici, siano corde vocali di classe sopraffina. La carriera di Cole continua a crescere, tanto che è arrivato nelle posizioni più alte delle forme di arte locale americana con uno stile ed una raffinatezza musicale tutta sua.

02/11/2006





        
  



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