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Giornata delle Marche 2006: le voci dei poeti e dei critici marchigiani nelle scuole

| ANCONA - L’assessore Minardi: “L’incontro con la poesia contemporanea nelle scuole permette di far conoscere i nostri poeti e la straordinaria importanza letteraria della regione”

Saranno le voci dei poeti e dei critici marchigiani contemporanei a rendere consapevoli i giovani della straordinaria ricchezza culturale delle Marche: parole e versi che lunedì 4 e martedì 5 dicembre entreranno nelle scuole del territorio all’interno del programma della Giornata delle Marche 2006. Perché l’identità marchigiana è anche nella straordinaria ricchezza culturale della regione che già 500 anni fa fu sede di una delle capitali della cultura come Urbino.

“Piccoli ma campioni – ha commentato l’assessore ai Beni e alle attività culturali, Luigi Minardi – siamo una regione che contiene in sé il principio dell’universale. L’incontro con la poesia contemporanea nelle scuole permette di far conoscere i nostri poeti e la straordinaria importanza letteraria della regione”.

Sono sei incontri realizzati in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale nell’ambito del progetto “Le Marche: una regione laboratorio” e toccheranno i licei di Fermo, Ascoli Piceno, Ancona, Jesi, Recanati, Pesaro. Parleranno ai ragazzi i poeti Umberto Piersanti, Francesco Scarabicchi e Gianni D’Elia e i critici letterari Massimo Raffaeli e Roberto Galaverni. Autori di opere pubblicate dalle maggiori case editrici italiane che, come ha ricordato Raffaeli nel corso della conferenza stampa, “destano ammirazione e una certa preoccupazione tra i circuiti culturali perché nessun luogo d’Italia ha una concentrazione così alta di artisti in un’area limitata come le Marche”.

Una ricchezza di cui si sono accorte le istituzioni, ha commentato il poeta Piersanti e che non resterà “di nicchia” ha dichiarato l’assessore Minardi: “Sono iniziative che ci auguriamo di veder crescere per divenire popolari e alla portata di tutti, come una tradizione che diventi senso comune”.

Ancora una volta nel creare identità marchigiana, ci si è rivolti ai giovani: “In un momento come questo si è smarrita l’intimità – ha detto Minardi – I nostri giovani sono alla ricerca di un confronto con la propria interiorità, la poesia attiva questo processo di disvelamento e permette di ritrovare se stessi”. La scuola marchigiana accoglie e favorisce tutte le iniziative che aiutino i giovani a riacquisire il senso della propria esistenza, ha concluso il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Michele Di Gregorio: “La poesia è l’unico antidoto credibile ai troppi messaggi televisivi che veicolano modi fuorvianti e non parlano all’interiorità dei giovani. E’ la poesia a creare le condizioni affinché ciascuno interpreti al meglio le proprie capacità di cittadino consapevole e responsabile”.

28/11/2006





        
  



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