Come ogni derby che si rispetti l’incontro di oggi stava sotto l’ombra di un grosso punto interrogativo appollaiato come un famelico condor sul punto dove di solito si scrive il risultato finale. Quale delle due squadre avrebbe avuto le carni lacerate dall’infame bestiaccia? L’ansia aveva attanagliato i protagonisti per tutta la settimana. “Una sfida che vale doppio” , “Derby per la Salvezza ”, “Sappiamo quanto conta questa partita”, “Big match, tifoserie mobilitate”, tanto per citare qualche titolo di giornale.
La paura di sbagliare era tanta, ovviamente la prudenza sarebbe stata d’obbligo. Conclusione : primo tempo da dimenticare. Noioso, tecnicamente scadente, infarcito di errori e di ciabattate.

Se lo 0-0 poteva anche accontentare Monaco, non era così per Ugolotti che doveva fare gli…onori di casa. Non vorrei sbagliarmi ma dalla tribuna devo aver udito qualche urlaccio provenire dagli spogliatoi.. Saranno stati di Ugolotti? Forse. Fatto sta che la Samb del secondo tempo sembra un tantino più pimpante. Qualche pressing in più, più mobilità del centrocampo, punte che cercano gli spazi vuoti. Non è una torcida che imbambola gli avversari però se vuoi creare qualche occasione anche un piccolo spostamento può aiutare e infatti al 53° ecco il movimento giusto di Morante che s’infila in un corridoio e squarcia la difesa avversaria. Visone lo vede e lo serve di precisione. Diagonale perfetto e palla in rete. Apriti cielo, è il finimondo. Chiudete gli occhi per un attimo e immaginatevi la curva nord.

Per la Samb è una flebo di morale, per l’Ancora un gancio al mento. La Samb va ora in scioltezza e carpirgli la palla è veramente difficile. Al 62° Farelli deve usare tutta la sua esperienza per fermare Desideri lanciato a rete da Momentè. Al 65° però un brivido ci attraversa tutta la spina dorsale: c’é una punizione per l’Ancona. Sappiamo che sui calci piazzati la Samb spesso si fa trovare impreparata. Batte Cicchella, la palla vola verso l’angolo, tutti con il fiato sospeso, poi un lungo sospiro. La palla va sul fondo, sfiorando il palo.

L’Ancona non ci sta a perdere e con la bava alla bocca aggredisce la Samb in ogni angolo del campo e la costringe a chiudersi. Ma la Samb è attenta,anzi concentrata, questa volta non commette errori. Sul limite della linea di centrocampo Morante attende come un falco il momento giusto per colpire. Al 67° arriva la solita respinta del tipo “palla lunga e pedalare”. Morante agguanta l’attimo fuggente, anticipa i difensori e galoppa solo verso la porta,attende l’uscita di Farelli e lo infilza con un diagonale. L’Ancona stramazza al suolo tramortita.

L’incontro è praticamente concluso. Per l’Ancona la mazzata è tremenda e vaga per il campo senza meta. La Samb ne approfitta per fare accademia e qualche perfezionismo per la platea. Uno di questi plateali ricami calcistici riesce, anche con un pizzico di fortuna, a Desideri. E l’83°. Desideri semina gli imbambolati difensori, davanti a Farelli spara un tiraccio che il portiere respinge d’istinto, la palla ritorna sulla testa di Desideri che ribatte in rete. Sul 3-0 la gara sarebbe proprio chiusa. Ma l’Ancona non ha fatto i conti con un Desideri che è a caccia di un posto in prima squadra e proprio a tempo scaduto ( 92°), scatta sul filo del fuorigioco su un lancio di Visone. Solo davanti a Farelli lo beffa con il “cucchiaio” alla Totti. Forse quattro gol per l’Ancona sono troppi, ma quando in casa Samb si vogliono esaudire i …Desideri, bisogna saper sopportare.